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Piccio's Dizionario veneziano-italiano

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Pg:RecVenetian Dialect   Standard Italian
1:3A baucon   v. baucar e baucon.
1:25A forza de far   facendo e rifacendo; a furia di, senza intermissione di, coll'esercizio ripetuto, colla pratica, insistendo.
1:29A la bela   (mandar a la) v. bela e a remengo.
2:58A strangolon (magnar a)   mangiare coll'imbuto, a scappa e fuggì, in fretta e furia - veggasi anche a scotadeo.
2:62A tagio   a taglio - dar a tagio i meloni e le angurie - vender a taglio, al minuto
3:108Agro (esser)   esser stucco e ristuco, arcistufo.
3:112Ala dela velada o del veladon   quarto o falda dell'abito - v. velada e veladon.
3:116Albio   truogolo per abbeverare gli animali, mangiatoia dei porci e delle galline.
4:160Anareta   così era e talvolta è ancora denominato un piccolissimo (bocaleto), recipiente di terra cotta inverniciato, destinato a contenere per poco l'acquavite o grappa messa in vendita in quella ridottissima quantità.
4:170Andar a baucon   V. baucar, e baucon
5:231Andar in volta   girare quà e la, v. anche andar a sbrindolon.
5:250Andemo e che la vada!   e passi!
5:252Andar zo dei calcagni   perdere ogni simpatia e stima verso persone.
7:323Arzente vivo (detto di fanciullo irrequieto)   frugolo, fistolo, nabisso, v. anche rebegolo. bisato, buleghin e tarantola.
7:344Atorno meterse atorno el magnar   v. magnar e meter.
7:346Atorsio   v. andar e menar.
7:368Avertaura dela camisa   sparato, per lo più anteriore, della camicia e delle vesti - scollo id. specialmente (per la donna).
8:371Avogador   Procuratore. Magistratura della Repubbl. Ven. istituita nel 861 composta di 3 patrizi scelti dal Senato per giudicare e per eseguire cause criminali e civili dei vari tribunali : essi custodivano il libro d'oro.
8:379Bacalà   baccalà, baccalare (asellus o nasello :gadus morhua) la cui qualità migliore chiamasi volgarmente ragno - Merluzzo o nasello (gadus merluccius) è un'altra specie di baccalà più piccolo proveniente dai mari del Nord, pure disseccato - Stochfis - stoccafisso o pesce bastone, così si chiamano la morhua e il gadus merluccius ora accennati. Oltre alle suddette due specie vengono pure preparati e mangiati sotto lo stesso nome i pesci detti da noi :lovo molo e mormora, raccolti in mari, dove si trovano di grandezza molto maggiore che da noi. - Bertagnin è un merluzzo di varia grandezza ma più di sovente piccolo, disseccato e salato.
8:395Bagatin   moneta mista di rame e argento, coniata nel 1282 un dodicesimo di soldo della Repubblica veneta (soldo di 12 denaro = 0,0261 - denaro = 0,0022.
9:421Bala esser ubbriaco   v. bala - buba e imbriagar.
9:428Balarin   ogg. vacillante, incerto, oscillante (rifer. spec.: a stato di salute e ad interesse).
9:459Baosete   (far) far bau bau o baco baco, con intenzione scherzosa ai bambini, coprendosi e scoprendosi il volto, nell'atto che si pronunzia bao, poi sete.
10:477Barbaria delle tole   contrada ai Ss. Gio. e Paolo (7).
10:499Baronagia   ragazzaglia, associazione di giovinastri e mariuoli.
10:509Baso: dar basi a pizzegheto   baciare a pizzicotti, e cioè baciare e baciarsi sulle labbra, pizzicando l'una delle due persone, colle dita, le guance dell'altra, scambievolmente.
11:515Bastazo de do(g)ana   facchino di dogana - Era addetto ai servizii delle dogane, e specialmente dei lazzaretti in tempo di contumacia.
11:550Batipalo   Il bracciante tirando una lunga corda, da cui pende un grosso maglio, e poi lasciandola cadere di peso sul palo che vuol piantare sull'acqua, accompagna per conservarlo, all'unissono il movimento col ritmo della cantilena: batipalo eh! la quale si ripete ad ogni caduta regolata dal maglio sul palo.
12:559Bauta   veste da camera formata di un terraiuolo nero di seta o d'un mantellino di seta nera che dal capo scendono sulle spalle; usato dai nobili nel sec. 17° e 18° come abito di ripiego nelle uscite in pubblico.
12:565Bazoto   tra sodo e tenero : si dice di uovo, ma si applica anche a persone di debole salute.
12:580Begolo o rebegolo   fanciullo irrequieto, frugolo, nabisso, v. anche arzento vivo - bisato e buleghin.
12:601Beta: Mi son Beta da la lengua s-cieta!   Io sono schietto e franco.
13:624Bezzo   moneta coniata, soldino quadrato: secondo il Carli nel 1514, e usata, con vario valore fino al 1795.
13:631Biavarol   biadaiuolo; fra noi vende non soltanto biade, ma anche salumi e formaggi - v. formager o luganegher.
13:644Bisanti   moneta d'oro coniata per la prima volta a Bisanzio (Costantinopoli) donde trasse il nome, poi a Venezia, e in altri stati.
14:663Bissona   barca ad otto remi artisticamente e riccamente addobbata che s'ammira nei pubblici cortei o ricevimenti e specialmente nelle regate; lunga 36 piedi veneti.
15:722Bombaso   bambagia e cotone.
15:730Bora   vento freddo e impetuoso.
16:749Bóta   bòtte v. canola e spinelo.
16:775Bragagna   barca a 3 alberi a vela per la pesca, con ordigni e reti proprie.
16:776Bragagna   rete o paranzella della lunghezza di 2 metri e più - (de gagna).
16:781Braghiero   fig. dicesi d'uomo che è d'impaccio a ed agli altri - esser pien de braghieri - aver mille brighe, fastidi (v. bibia e meia)
17:826Broca de l'acqua   vaso di terra cotta, di rame ecc. con beccuccio e manico per versar acqua.
17:834Brocolo   qualità di cavolo broccoluto, torsuto o romano v. capuzzo, caorlo, verza e verzerava. (12)
18:881Brusco   pustola, fignolo più grosso e più molesto del brufolo, può chiamarsi anche bitorzolo, foruncolo.
19:896Bubana   pasta sfogliata con ripieno di frutta cotte, candite e mostarda.
19:898Bucintoro o Bucentoro   bellissimo e ricchissimo naviglio a 42 remi mosso da 168 operai destinato dalla Repubblica Veneta alla cerimonia dello sposalizio del mare nel giorno del l'Ascensione, lungo m. 34,800, largo 7,808. alto 8,32.
19:912Buleghin   frugolo, fanciullo vivace (meno forte di arzento vivo v. arzente e begolo.
19:914Bulo   v. magna putei e bulada.
19:917Buo   sta per abuo e avudo - avuto.
19:925Burciela   barca piatta per trasportare nell'interno della città e laguna, usata fin dal 1400.
19:926Burcielo   più piccolo della burciela e che serviva specialmente per trasporto di passeggieri tra Padova e Venezia.
22:1034Calçineri   calcinaj - muratori. Erano riuniti in un'arte e adunavansi nella chiesa di Ss. Vito e Modesto.
22:1040Cale   via stretta e più o meno lunga e corta.
22:1043Calera   donna che vive nelle calli, ciammengola, triviale e ciarliera.
23:1101Campazzo   campaccio - e cioè piazzale fuor di mano, ingombro di rottami e d'erbacce.
23:1114Can: non magna de can   il lupo mangia ogni carne e lecca la sua
23:1126Canapiolo   giovinetto galante e ridicolo e mingherlino.
23:1129Canatin   canutiglia d'oro e d'argento, lavorata per ricamo.
23:1140Canocia   canocchia (squilla mantis) si dice vodo come una canocia di chi è affamato e smilzo (23).
24:1145Cantar de l'anara, dele rane, dei corvi, dei rospi   gracidare (che è proprio anche della gallina dell'oca e d'altri uccelli presi da stizza, da spavento (Fanf.)
24:1186Cao de pope, de prova   estremità (v. pope e prora)
25:1197Caorlo   cavolo fiore v. brocolo. capuzzo, verza, e verzarava (25).
25:1210Caparossolo de mar   venere tonda (venus rotundata) chiamavasi talvolta caparossolo lo sputo, viscido e catarroso, detto anche farda o sornacchio S'indica talvolta con questo nome anche la conchiglia bivalve d'acqua dolce.
25:1228Capo de contrada   guardia che fino al 1866 fu dal governo austriaco preposto a far osservare regolamenti di pulizia urbana e ad invigilare sulla quiete della propria contrada o parrocchia.
26:1250Carampane   alteraz: di Ca' Rampani: nome d'una calle e della vicina corte all'estremità della calle dei boteri (v. boteri) - prese il nome dalla famiglia patrizia Rampani e stintasi nel 1319.
26:1264Caregoto da fioi   predellino, sedia alta a bracciuoli, chiusa per dinanzi, sulla quale si mettono i bambini v. seleta e cariolo.
26:1287Carpeta   velo, sottana - v. zendà e anche sorzera.
27:1303Cartozzo   cartoccio v. incartozzar e scartozzar.
27:1307Casalin: tosa arlevada ala casalina   fanciulla educata in casa e per la casa.
27:1328Cassan   (San) S. Cassiano, parrocchia e chiesa di Venezia dal sec. X
27:1330Cassarola o cassariola   casseruola arnese di cucina concavo, per lo più di rame e col manico di ferro, con coperchio, usato generalmente per cuocervi pietanze in umido (Fanfani) v. tecia.
28:1355Caterina   (S.) Chiesa e Convento già esistevano nel 1200, nel 1807 le Monache agostiniane furono riunite con quelle di S. Alvise, e nel Monastero fu fondato da Napoleone I il Liceo Convitto.
28:1367Cavaleto ponte, (albergo del)   località fra Piazza di S. Marco e San Gallo, dove si crede che sostassero col loro cavallo persone arrivate nel centro di Venezia.
28:1369Cavalieri de la stola d'oro   detti così i patrizii dichiarati cavalieri dal Senato, dal Maggior Consiglio o da stati esteri, che portavano per distintivo una stola d'oro pendente dalle spalle nelle solenni comparse e, di panno nero orlato d'oro, ordinariamente
29:1383Cavanis   fratelli sacerdoti piissimi, fondarono le benefiche scuole di Carità ai Gesuati e riedificarono la vicina chiesa di S. Agnese. Il padre Marcantonio fu anche poeta e scrisse nel nostro dialetto un ditirambo in lode della zucca.
30:1439Ciacolar de tuto   sfringuellare a Firenze, e a Siena si usa ciabare per chiaccherare senza proposito, uggiosamente.
30:1472Ciara come el lissiasso   si dice pure scherzosamente di liquido molto torbido e figuratamente di questione o di idea confusa, talvolta ambigua - equivoca, sospetta, alterata.
31:1503Ciovere   Vasti tratti di terreni e prati interni dove, dopo la tintura, si asciugavano i pannilini (26).
31:1535Cocolessi   moine, vezzi, carezze, spec. di donne e di bambini.
31:1540Cocon: tegnir streto per la spina e spander per el cocon   risparmiare da un canto e prodigare dall'altro.
31:1546Codogno   Usato da Goldoni e Pozzobon nel sign. di grosso sproposito, cosa mal fatta
32:1561Cola de formagio o da marangoni   è una certa colla che fanno i legnajuoli con cacio, acqua di calce viva e con altre materie per unire fortemente pezzi di legno o d'altro
32:1562Cola de pesce   ittiocolla o specie di colla che si estrae da alcune parti di varii pesci e più spesso dal colpesce e dallo storione
32:1563Cola de retagi   carniccio, colla di cuoio o di limbellucci e cioè di ritagli di pelli animali, fatti bollire e sciolti nell'acqua
32:1578Colomba: scavezzo in colomba   dicesi di persona mal formata, di corpo difettoso e che si piega e si dimena nel camminare.
32:1579Colombo (pesce)   pesce aquila distinto dai nostri pescatori, per la diversa conformazione della testa in muso schizzo e muso impontio: il primo arriva al peso di 15 Kg. il secondo anche a 100
33:1596Comenzaria o scomenzera   canale cominciato artificialmente e poi compiuto dal flusso naturale dell'acqua.
33:1606Companizarse   dividere e risparmiare il companatico od altro per giorni o riprese, far a miccino.
33:1621Consegio dei Pregadi o Pregai   così detti perchè pregati dal doge di convocarsi presso di lui e formavano il Senato
33:1623Consegio dei diese   composto di 10 senatori e 10 consiglieri, sotto la presidenza del doge: trattavano materie importantissime di stato ed i più gravi casi criminali.
34:1643Coo: meter a coo   porre la chioccia e porre l'uova - (fig.) porre a guadagno.
34:1653Copin   capocollo del maiale che si prepara in modo speciale, condito con sale e droghe.
34:1673Corlo   arcolajo, guindolo - bindolo - v. castron e stampo.
34:1690Corte bandia   casa e tavola pronta ad accogliere amici e conoscenti
35:1699Cospeton (o scopeton) (27)   aringa senza uova e senza latte, conciata in salamoja, che a noi perviene stivata in barili come le sardelle - v. renga.
35:1700Cospeton   sardina salata e affumicata
36:1756Crognolo   nel successivo: sporgenza dell'articolazione ossea della mano fra il metatarso e il dito, che si osserva traverso la pelle stringendo il pugno
36:1766Crostoli (o galani)   crespelli; zuccherini di pasta d'uova, zucchero, burro e farina, distesa in foglio, poi tagliuzzata e fritta.
36:1772Cruzzio   cruccio - (rifer. di solito a persona fastidiosa e seccante).
36:1777Cubia: che bela cubia!   Dio li fa e poi li accompagna!
37:1851Damaschin   panno di oro e seta già usato a Damasco poi anche a Venezia.
37:1855Damegiana senza colo   locuz. famigliare fig. agg: a uomo corpacciuto tozzo e molto pingue.
38:1866Dar de capoto   modo avverb. e fam. - affatto, del tutto
38:1902Dar daghe, daghe! o dai dai!   dagli, dagli! modi coi quali si eccita alcuno a dare addosso ad altri, percuoterli e simili
38:1904Dar e daghela!   E dagli! E batti!
39:1910Dar id. a una cosa   mettersi con fervore intorno ad una cosa, affaccendarvisi intorno, rendere, più intenso e rapido il lavoro
39:1954Deo   dito [coll' e stretta] (a mena)
39:1960Decgrazia   grazie al Cielo! Che ringrazi il Cielo! Può essere contento! - corrispondendo al deogratias ultima frase della Messa, deo grazia, si usa come esclamazione che esprime chi è soddisfatto d'aver bene e finalmente compiuta qualche azione od impresa.
41:2065Destirar le lasagne   v. lasagna o lasagnon e trombon.
42:2104Dir: Cossa diavolo diselo?!   che armeggia costui?! e che dice?
42:2126Dogalina   sorta di veste usata nelle pubbliche comparse di mezza cerimonia dai patrizii veneti rappresentanti dello Stato e dai giudici o assessori delle Corti durante la Veneta Repubblica.
43:2152Dorsoduro   (dosso o terreno duro), sestiere di Venezia una delle maggiori isole fra S. Agnese e S. Marta.
44:2177Ducato   ducato, battuto per la prima volta nel 1661 - moneta che durante la Repubblica Veneta si distingueva dal « ducato corrente» - perchè il ducato effettivo o d'argento del peso di carati 109, grani uno valeva lire otto e il «corrente» lire sei e soldi quattro. «Il ducato di banco» era moneta ideale e valeva lire una e soldi dodici e il «ducato da olio» lire sei e soldi diciannove. C'era anche il 1/2 e 1/4 (G. Boerio).
44:2190Elo   (coll' e stretta) - egli, lui è
44:2191Elo   (coll' e aperta - è esso? desso? usasi spesso invece di xelo.
44:2207Erbaroli (Arte dei)   si riuniva per concessione fattale di un altare, nella Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo,
45:2235Falar: Chi fa fala, e falando impara   «Chi fa falla e chi non fa sfarfalla».
45:2255Far boca da pianzer o la scafa o fifar   far greppo e raggrepparsi
46:2266Far da Zane e da - buratin   far un di tutto, servire in più modi; servir di cappa e di mantello
47:2342Fenestrer   finestraio o che fa le finestre o vetraio - La voce verer (o consafinestre) è ormai antiquata, non più usata, registrata dal Boerio, e corrispondeva a vetraio ossia a ohi fa e vende oggetti di vetro, a chi vende o rimette i vetri alle finestre e simili.
49:2460Fondamenta   strade marginali che incassano i rivi e canali di Venezia.
49:2469Fongadina   vivanda cotta in guazzetto e composta dei visceri dell'agnello, del vitello o d'altri quadrupedi piccoli, detta complessivamente coradela o coraela - v. coradela.
50:2487Forbir (cola pezza)   spolverare collo spolveratoio v. anche scarpiar e pezza
50:2500Formager   formaggiaio. Vende più specialmente ogni qualità di formaggio, ma anche salami, prosciutto, acciughe ed è quasi un'altro biavarol - v. biavarol e luganegher.
50:2513Fornaza   fornace. - Così chia masi anche un tratto di mare fra Chioggia e la Maistra.
50:2538Fracaciope   dicesi di giovanetto corpulento e grasso, di colorito acceso, quasichè denoti un mangiatore.
51:2548Fragiar: far fragia   significa unirsi e andare a gozzovigliare.
52:2609Fumarela   nebbia bassa e leggera.
53:2634Gafaro   nome di una fondamenta e d'un ponte in parrocchia S. Pantaleone derivato dall'antica famiglia Gaffaro che ivi abitava.
53:2645Galia o galea o galera   Bastimento di basso bordo dove stavano i condannati al remo; ve ne erano a tre e cinque ordini di remi; ovvero «Bastimento lungo e sottile, a vela latina ed a remi, usata principalmente come nave di fila nei tempi passati» (Fanfani)
53:2647Galiazza - galeazza   nave simile alla galea, ma assai maggiore; bastimento da remo d'alto bordo e di forme gigantesche (30).
53:2653Galinela   (pianta) gallinella e valerianella - lattughella.
53:2656Galion: Galione o galeone   era un grande bastimento simile alla galea o galera, ma di alto bordo: andava a vela, serviva per guerra e per mercanzie; usato dapprima dalla Spagna, poi dai veneziani.
53:2669Galton   così i nostri barcaiuoli chiamano quella parte del remo ove finisce la parte allargata o pala e comincia el manego ossia ziron, il giglione o girone per cui si impugna il remo
54:2682Gamba: tor soto gamba   farsi facile e pigliare in giuoco.
54:2690Ganzer   è colui che per guadagno avvicina e trattiene alle rive dei traghetti con un bastone armato di uncino, detto ganso, le gondole che trasportano persone tragittanti da l'una a l'altra riva d'un canale.
54:2709Garetolo   garetto e garretto (rad: gar: coscia, gamba).
54:2717Garzar   carminare e scardassare.
54:2718Garzoto o garzador   cardatore, battitore o scardassiere e ciompo.
55:2726Gato   nel signif. di: ladro e di pelliccia grossolana
55:2757Giazzarse co uno   venir meno; intiepidirsi nell'affetto e nei rapporti con persona.
55:2768Giozzo: vegnì soto a ste giozze che ve ne incorsarè!   lasciate menar la lingua a codesti maldicenti e ne sentirete le conseguenze!
55:2771Giuffa o gagiuffa   denominazione della Ruga (v. ruga a S. Maria Formosa da S. Apollonia, che stendesi dal ponte di Canonica al campo Ss. Filippo e Giacomo (v. Tassini) (34).
56:2776Giustìna (nome proprio)   Era anche il nome d'una moneta del del valore di L. 11, coll'effigie di S. Giustina, coniata nel 1571 dalla Repubblica veneta in memoria delle vittorie delle Curzolari e di Lepanto
56:2790   cobio, ghiozzo - V. anche paganelo e scagioto.
57:2823Granzio o granzo   (sostant.) - granchio - Con questo nome nel nostro dialetto s'indicano soltanto alcune specie di granchi di mare: però i pescatori intendono una specie di granchio marino a coda conosciuto da Linneo col nome di cancer moenas; così sonò indicati il maschio e la femmina, ma più di frequente il maschio solo, dannosi alla femmina di questa specie il nome di masaneta (cancer rotundatus)
57:2827Granzio: granzeola   o granchio gigante, o grancevola e granchiessa marina, la femmina del
57:2843Grave a'un fiume   renaj o ridossi; se formati anzichè d'arena, di sassi e ghiaie si chiamano: greto o ghiariccio e ghiareto.
57:2846Grego (vento)   vento di N. E. V. venta
57:2861Gripola:   «o tripolo - sorta di pietra bianca tenera; (argilla tripolitana) che si polverizza e serve per lucidare gli utensili di rame».
58:2877Grosso o matapan   moneta veneta: era la vigesima quarta parte di un ducato - Il grosso del ducato corrente era di soldi 5 e piccoli due: quello del ducato d'argento, di soldi 6 e piccoli 7; quello del ducato di banco, di soldi 8; e quello del ducato da olio, di soldi 5, piccoli otto (36)
58:2890Guanter   guantajo; chi fa e chi vende guanti.
58:2891Guar   arrotare, affilare - V. guada e guzzar.
58:2892Guardian del ponte o del ponton   pontonajo e quando raccoglie il pedaggio «pedaggiere»
58:2898Gucia   maglia di lana, di cotone e di seta da indossare
60:2967Impirar qualchedun   (term. volgare) - V. ficar e fracar.
61:3028In coste: darse in coste co qualchedun   v. dar e imbaterse.
62:3069Ingrignolir o ingrignolirse   intristire, imbozzacchire, (dicesi specialmente delle piante, dell'uomo e degli animali)
62:3090Insensarse   v. andar ala sensa e bibiar o anche inalocarse
62:3091Insensarse: insensà   v. meca e bibia
62:3116Intorcolar   arroncigliare o roncigliare, e attorcere, o torcere, o avvolticchiare o intorticciare o avviluppare o aggrovigliarsi
63:3140Inverigolarse   contorcersi - (fig.) avviticchiarsi - V. verigola, intorcolar e intortigiar.
63:3153Irabiarse   V. imbilarse e inrabiarse.
64:3174Lama snodada   mastietto: è composto di uno o più anelli e d'un arpione incastrato in essi, per tenere congiunte le parti di qualche arnese che s'abbiano a ripiegare e volgere l'una sopra l'altra.
65:3206Lassar: lassarse dei fruti   si dice delle pesche specialmente, e d'altre frutta che, raggiunto un giusto grado di maturità, si dividono con facilità colle mani o si aprono naturalmente. - Si esprime anche col
65:3218Latesiol   rifer. a sievolo o passarin picolo e perciò di colore alquanto lattiginoso - V. sievolo e passarin
65:3219Latesiol (erba)   cicerbita o crispignola (ne sono avidi i conigli e le vacche).
65:3222Laton   ottone, oricalco, rame giallo, rame alchimiato (fusione di rame e zinco).
65:3226Lavar i piati   rigovernare, lavare o nettare i piatti e altre stoviglie adoperate per mangiarvi.
65:3227Lavativo   V. servizial e pitima.
65:3230Lavezeri o consalavezi   href=spiegazioni.php#Note38>(38) operai che rappezzavano arnesi di rame e racconciavano le stoviglie con filo. Unirono durante la Repubblica Veneta, la loro «arte» con quella dei caldereri - V. caldereri.
66:3249Lenza   tempo piovoso e ventoso.
66:3272Leto: desfar el leto   abballinare le materasse, levar coperte e lenzuola
66:3288Libro d'oro   protogiornale del patriziato veneziano: in esso erano registrati i nomi delle famiglie patrizie, colle relative generalità e particolarità: perciò verzer el libro d'oro significava: aggregare, secondo i bisogni e convenienze dei tempi, altre famiglie veneziane al patriziato.
67:3301Linaroli - (arte dei)   linajuoli, si riunivano nella chiesa di S. Apollonia e di san Filippo e Giacomo.
67:3319Liston   via lastricata sul molo di Venezia e in piazza S. Marco (39).
67:3322Lodola   allodola v. calandrina e capelua.
67:3340Lovo   (pesce) merluzzo o lupo marino o nasello; si mangia piccolo e fresco - v. bacala.
67:3346Luca (S.)   chiesa eretta nel sec. 11° dalle famiglie Dandolo e Pizzamano, fu tosto dichiarata parrochiale.
67:3349Luganega: ghe vol tempo e luganega   ci vuol tempo e condizioni favorevoli.
67:3350Luganegher   salsicciajo, che fa e vende soltanto salsicce e salumi - v. anche biavarol e formager.
68:3385Macaroni   In italiano «maccheroni» corrisponde invece alla pasta di farina di grano distesa sottilmente in falde o strisce lunghe, accartocciata e cotta nell'acqua. I più chiamano maccheroni i cannonciotti di mezzana grandezza che noi denominiamo caneloni se più lunghi, subioti se più corti
68:3386Macaroni: spetar che i macaroni casca in boca   aspettare che le lasagne piovano in bocca; si dice dei peritosi e fiacchi che non si sforzano punto a conseguire il loro fine
68:3387Macaroni: ciaro come l'acqua dei macaroni   e cioè, torbido come quell'acqua; usato anche figuratamente per indicare ció che si distingue, si vede o si intende poco.
70:3447Malcanton   località di Venezia in parrocchia S. Pantalone, così detta perchè formata da una stretta svolta pericolosa al viandante o perchè nel sec. IV si sarebbe commesso un assassinio che fu causa delle inimicizie fra Castellani e Nicolotti v. anche Nicoloti.
70:3458Malpaga   così è chiamato un rio e ponte a S. Barnaba dal soprannome dato a Fantino Michiel che ivi aveva edificato un palazzo.
70:3459Malvasia - (boteghe de)   botteghe ove si vendevano vini navigati e specialmente quello proveniente dalla Malvasia, città della Morea dove in gran quantità detti vini si commerciavano.
71:3500Manego: el ga ingiotìo el manego dela scoa   ha nelle reni Palinuro, (quasi abbia un palo nelle reni, che non lo lasci chinare e salutare)
72:3529Manuchi   biscottini lunghi, intrisi con burro e zucchero, di uso speciale a Venezia, più grossi dei baicoli v. baicolo.
72:3536Marangona   così fu denominata quella tra le campane di S. Marco che suonava a disteso al levare del sole, invitando gli operai dell'Arsenale e gli artieri tutti al lavoro, molti dei quali erano anticamente marangoni costituiti, per la maggior parte, in «arte»
72:3545Marco: S. Marco per forza!   per necessità - volere e non volere (40)
72:3555Marcuola (San)   Ss. Ermagora e Fortunato - chiesa eretta nei primi tempi della Repubblica, rifabbr. nel 1728.
72:3557Mare de melon o de zuca   gli interiori dei poponi e delle zucche.
73:3568Margariteri   lavoranti di pallottoline di vetro smaltato d'ogni tinta, che si chiamavano margherite - artefici che tagliano le canne di vetro per farne margarite - negozianti e venditori di siffatte margarite.
73:3583Mariegola   matricola: libro in cui stavano scritte le leggi sistematiche delle Confraternite e delle Corporazioni delle «arti» era di pergamena e avoria, pregiata di magnifiche miniature. Dal 1213 codeste confraternite si posero sotto il patrocinio di un Santo di Venezia.
74:3612Marzer   L'«arte» dei merciaj risale al 900; si radunavano nella chiesa di San Daniele e di San Giuliano.
74:3630Mastela   conca di legno fatta a doghe e cerchiata, poco più alta e profonda d'un catino
74:3647Mato: matonío   v. imatonir e imatonio.
75:3694Merda de osei   caccherelli, e se è secca: calcinacci.
77:3784Molesin: andar cole molesine   trattare, procedere con finezza e cortesia.
77:3788Molin: che molin!   v. roda e menarosto.
77:3789Molinelo - (far tria a)   diciamo nel giuoco della tavola a mulino (v. tria) quando le pedine, o tavolette di uno dei due giuocatori sono impostate in modo che ad ogni mossa si compone la tria, onde l'avversario perde ogni volta una pedina, e quindi, senza riparo la partita
77:3790Molinelo: aver la tria a molinelo   detto fig. - macinare a due palmenti (v. molin) ossia guadagnare per due versi e doppiamente, corrisponde a: essere a cavallo del fosso, aver tre pani per coppia
78:3837Morter   Chiamasi volgarmente la vecia del morter la nota scultura rappresentante una vecchia che affacciandosi alla finestra urta e fa cadere sulla strada un mortaio (43).
78:3838Mosca d'oro   cantarina e cantarella
79:3847Mostricio   mostricciatolo (in senso vezzeggiativo e dispregiativo).
79:3852Mua de cavai, de cani, de colombi   e cioè un certo numero di....
79:3868Mula o muleta   pianella, pantofola, petacchina (così detta perchè partecipava della scarpa e della ciabatta).
79:3871Muloto   zoccolo col tomajo di pelle, e con tutto il rimanente di legno.
79:3873Munega   arnese di legno, intelaiato, a cui si applica uno scaldino e si mette nel letto per iscaldarlo.
80:3896Muso: far o tegnir el muso   fare o tenere il broncio v. anche ilunarse, ingrugnarse e smara
81:3950Nembaizza   uragano, tempesta orribile: dicesi anche per - nembo imminente o cielo infruscato e tonante che minaccia la tempesta
81:3955Nena: E quei dela Nena?   e gli anni della balia? È questa la domanda che si rivolge in tono di scherzo a chi vuol nascondere un'età molto superiore a quella dichiarata.
81:3978Nosa   noce (frutto) formata di guscio e gheriglio
81:3984Notomia   (volg.) anatomia (Corte dela) denominazione di una corte a San Giacomo dall'Orio dove si aprì la prima scuola o teatro d'anatomia nel 1671: questa poi passò all'ospedale civile di Venezia e all'Università di Padova.
82:3988Nuar de spassagio   dicesi di chi nuota, tenendo la testa sopra acqua, mentre solleva un braccio per volta, ordinariamente battendolo sopra l'acqua per romperla e spingersi innanzi
83:4035Odor da vovi marsi   nidore e putire d'ova tradice
83:4052Omo bon da tuto   uomo da bosco e da riviera; d'ingegno versatile
84:4130Osela   specie di medaglia d'argento del valore di soldi 32 ½ - lire 3 e soldi 18 veneti (poi aumento di valore) che sotto la Repubblica veneta si, distribuivano nel giorno di S. Barbara dal doge a tutti i patrizii che avevano voto nel Maggior Consiglio; il doge A. Grimani la sostituì al dono di uccelli uccisi a caccia
85:4159Pachea de mar   maccheria (calma di mare, spianato e smaccatissimo, quando il cielo è nuvoloso) - vento di scilocco.
85:4163Pacioto o pacion   pacchierotto; paffuto (dicesi per lo più di giovinetto grasso e rubicondo) pacchione.
85:4169Paganelo   piccolo cobio (gobius paganellus). v. go e scagioto.
85:4170Pagar ala romana   a bocca e borsa.
86:4185Palandra   buccia di cocomero - palandra in italiano signif.: bastimento da commercio, specie di brigantino - veste da uomo, lunga e assai larga.
86:4221Pan tegnazzo o vecio   (cotto da più di un giorno e divenuto piuttosto duro)
86:4230Pana   crema, fior di latte; la parte più grassa del latte, dibattuta, leva in capo e si trasforma a guisa di neve: si chiama panna specialmente a Venezia ed a Firenze.
87:4234Panariol   asse del pan; paniere - (tavola bislunga e spianata su cui si ripone il pane per portarlo al forno)
87:4238Pandolo   confortino; specie di pasta dolce o biscottino intriso di burro e zucchero, di forma oblunga che si inzuppa nel caffè, latte ecc.
87:4248Pantalon   Maschera veneziana rappresentante un mercante veneziano onesto, ma bonario e quindi preso talvolta di mira dagli ingannatori. Ne derivò il modo di dire molto diffuso: paga pantalon - paga il più minchione; o anche: paga il popolo perchè questo, troppo spesso, paga, tace e si rassegna
87:4249Pantalon: far el pantalon (47)   dire e comportarsi in modo da apparire troppo ingenui e talvolta goffi e sciocchi.
87:4260Panza: panzeta de ton   sorra ;così chiamasi la carne della pancia del tonno, sia fresca, sia salata; quando è posta in salamoja dicesi: tarantela, la quale è più precisamente la parte del tonno sott'olio, tagliata fra la schiena e la pancetta
87:4262Papafigo   (termine marinaresco) - gabbiozzo (l'albero che porta la gabbia e la vela dell albero di gabbia).
87:4264Papagà   vaso oblungo e basso, consimile all'orinale.
88:4277Par   sincop. di paron; p. e. Par Isepo, Par Zuane.
88:4280Parada   l'atto del tragittare da un canale all'altro da parte del gondoliere e il prezzo che ne riceve.
88:4281Paranco   paranchina e paranchino o palano.
88:4283Parangon   drappo di seta - denominazione d'una calle di Venezia - Rialto dove si fabbricavan codeste stoffe che per la loro finezza e perfezione si chiamavano appunto di paragone.
88:4303Passà   immezzito; spec: dicesi delle frutta o d'altre cose soggetto a deperimento, quand'è passato il loro momento migliore e tendono nel gusto e nella sostanza a guastarsi
89:4324Patacheo   vivanda grossolana che si vende ancora a Burano, e a Chioggia, composta di farina, mele, noci e mandorle.
89:4326Patafia (Madama)   patafiona - dicesi per dispregio a donna assai grossa e goffa.
89:4329Pataton   divoratore di patate, grossolano di persona e di gusti.
89:4334Pati ciari e amicizia longa   conti chiari e amici cari.
89:4336Patoco: marzo patoco   marcio fradicio, infracidito (dicesi spec. di uomo consunto da gravi malattie e di carni).
89:4346Peater   chiattaiuolo, o barcaiuolo che voga in piatta e il proprietario di questa.
90:4372Peltro o peltre   significa propr: stagno raffinato con argento vivo, ma prendesi anche per piatto di questo metallo. - In ital. la parola peltri significa: lega composta di piombo e di stagno e, fig: ogni metallo e ogni maniera di ricchezza.
91:4436Pestenagia   pastinaca - fatta di carote impastellate e fritte.
91:4439Peston   (L'italiano pestone significa: pestello grande; strumento di legno col quale si batte e rassoda la terra alzando opere di fortificazione).
91:4441Peta   crocchia - treccia (capelli di donna ravvolti e puntati sulla testa)
92:4468Petola id. de lana   palmello; lana bioccolata e corta, che s'ammonta nei denti del pettine, quando si fa lo stame
92:4480Petorina   coda dei granchi e crostacei ripiegata sul ventre
92:4503Piantazene   piantaggine (plantago) o linqua ericina e arnaglossa.
92:4511Piatola, piatolon   v. meca e bibia.
93:4560Pimpirimpara - (polvere de)   polvere immaginaria che i saltimbanchi e giuocolieri fingevano nascondesse un segreto.
93:4562Pinza   pizza: schiacciata di farina e zucchero e d'altro, unta, cotta sotto la cenere.
94:4566Piolar   (fig.) - lellare, andar lento nell'operare e nel risolversi, nicchiare, andar per le lunghe - v. andar (cola fiaca) e bibiar.
94:4569Pipì   voce fanciullesca con cui si indicano i pulcini e i piccoli uccelli, dal loro pigolio
94:4600Piva   nel signif. ven: di perla alquanto lunga e sottile.
94:4611Podestà   nel gov. della Repubblica veneta, era titolo dei pretori patrizii ex veneti in alcune città e paesi dello stato.
95:4661Pontar el remo   termine usato dai barcajuoli per indicare il movimento che questi tanno collo scopo di mandare avanti una barca spingendo colla pundel remo sul fondo del canale o fiume; ciò essi fanno quando non v'è acqua bastante per vogare, o quando la barca è molto grossa e l'acqua non troppo profonda permette che così possa farsi.
96:4676Ponto   punto, segno, termine, estremità. - Quel brevissimo spazio che occupa il cucito, che si fa in una tirata d'ago e si distingue in:
96:4697Porta dela Carta   porta del palazzo ducale, così chiamata perchè di fianco all'ingresso erano collocati alquanti cancelli o scrivanie per uso dei così detti balotini che scrivevano consigli e tuttociò che riguardava il servizio dei reggimenti.
97:4729Procuratia   abitazione dei procuratori di S. Marco ed anche il Magistrato di essi procuratori e la Dignità medesima (51) le vecchie procuratie furono edificate nel 1500.
97:4746Puliero   talvolta nel significato di, baco o verme: p. e.: Da San Piero le sarese ga el puliero.
98:4807Rafa o rufa   loja, lordume o sudiciume penetrato da tempo nelle vesti e spec. nelle carni
99:4844Rapar   aggrinzare, aggrinciare proprio spec. della pelle, dei drappi e delle foglie - v. ransignar.
100:4879Rebalta   ribalta - strumento o sportello che apre e chiude la botola.
100:4891Rebondolar   accartocciarsi o incartocciarsi (dicesi dell'orlo delle vesti corte o sottane che si avvolge a guisa di cartoccio o di rotolo e che impaccio.
100:4892Reboto   forte di suola; pezzo di cuoio che si mette dentro e fuori dalla parte posteriore dello stivale dove si ferma lo sprone.
101:4914Recioni   gonfiezza delle parotidi che si manifesta talvolta nell'uomo e nel cavallo.
101:4915Recioto de vin   abbeveraticcio; e se è di bicchiere: culaccina, rimanenza, residuo
102:4956Remengo   v. a e malorsega.
102:4972Requadro (nei palchi e muri)   sfondo nei palchetti e nelle pareti per dipingervi.
102:4974Resbogo o risbogo: Vegnir una cosa de risbogo   venir di sovvallo - si dice di cosa che viene senza spesa, e per lo più da godersi in brigata; dicesi ancora per indicare cosa che viene da via obliqua od equivoca.
104:5054Rosada   rugiada; guazza - umor acqueo, che cade la notte e sull'alba dal cielo nei tempi sereni della stagione temperata e della calda - v. anche brósa
105:5084Rumar   grufolare; prop. il ruzzolare o ruspare che fanno i porci col grifo e l'alzarlo e spingerlo innanzi grugnendo
105:5096Ruzar   borbottare, brontolare, sussurrare, bufonchiare; trovare motivo di lagnarsi e di gridare
106:5134Saltar su   prendere improvvisamente e con impeto la parola
107:5159Santolo   E' anche voce vezzeggiativa usata verso bambini o fanciulli per indicare loro anche persona estranea, ben veduta perchè porta loro dolci od altro
107:5160Santolo: varda el santolo o varda l'oseleto   maniere che tendono allo stesso fine di allettare i bimbi e fanciulli, richiamando la loro attenzione verso qualche punto.
107:5164Saor   sapore o savore - Salsa di cipolle fritte, d'aceto e d'uva, colla quale si condiscono talvolta pesci come: sogliole, sardelle, ecc.
107:5169Saraca   Per similitudine e in ischerzo dicesi: sciabola
107:5173Sarasin   grano o frumento saraceno e fagopiro, o grano nero di Tartaria (polygomun fagopirum)
108:5200Savogiardo   biscotto fatto con fior di farina, zucchero e uova; specie di pasta reale, diverso dal pan de spagna solo perchè questo si taglia a fette, ed a forma rettangolare anzichè ovoidale.
108:5209Sbalà   spallato; dicesi di persona sopraffatta dai debiti, e di ogni cosa rovinata o d'esito disperato, come: negozio spallato, ragione spallata, cauzione spallata e simili
109:5261Sbiego o camufo sbiego   (sost.) - pezzo di stoffa qualunque, tagliato in sbieco, raddoppiato e disteso, cucito nella parte superiore, a pie' d'un abito: se questo pezzo è più largo, non doppio e cucito anche nella parte inferiore si chiama pedana: la qual parola, oltre ad altri significati, ha quello che in italiano corrisponde a «rinforzo di panno o di stoffa più ordinaria, che le donne mettono in fondo ai vestiti dalla parte di dentro».
109:5276Sbrega   cantuccio condito di burro e zucchero, di forma oblunga e piatta, biscottato.
111:5324Scachio   Si dice anche di recipienti di legno e spec. di botti e botticelle, quando sono risecche.
111:5325Scafa   pila dell'acquaio; propriam. quella pietra quadrangolare incavata intorno ai lati, sulla quale si rigovernano le stoviglie ed i vasi della cucina :detta pila è sormontata da un lato dal scolaor o colaor - scolatoio o colatoio: palchetto pendente su cui si pongono i piatti od altro ad asciugare; l'una e l'altro formano el secier che, secondo alcuni, corrisponde al solo scolaor
111:5327Scafa   (detto fig. e famil.) bazza, mento aguzzo
111:5331Scagazzo: el ghe n'ha ciapà un scagazzo   provò una violenta paura da rimescolarne e smuoverne il corpo.
111:5332Spagioto   specie di gobio (gobius maculatus) che però non su pera mai la lunghezza di un pollice e mezzo.
112:5362Scamofiosa   schizzinosa, smorfiosa, cascante di vezzi e di smancerie
112:5369Scancanico o scanapiolo   v. scachio e mezaspenta.
112:5379Scapinante   inserviente del cursore, dell'usciere, che cammini molto guadagnando poco e prestando umili servigi.
113:5426Scavegiera   v. cavegiera e cavei.
113:5452S-cianta o s-ciantin   v. fiatin e fregola.
114:5468S-cieson (57)   bertuccione, bertuccia in zoccoli; famil, è detto ad un uomo che abbia capigliatura abbondante ed arruffata in modo da apparire brutto e ridicolo.
114:5470S-ciocar o s-ciochizar   schioppettare, crepitare, schioccare; dicesi anche della frusta (scurìa) quando si agita con forza e dei baci
114:5479S-ciopaura dele man e dei lavri   setole, rughettine delle mani e delle labbra.
114:5494Scoazzera   Per scoazzera intendesi a Venezia anche un chiuso quadrato di muro, senza tetto e aperto da un lato, dove si ammonticchiavano le spazzature delle vie; o anche una grossa barca su cui vengono trasportate le spazzature fuori di città.
114:5503Scolaor o colaor   v. colaor e buso.
115:5512Scondariole: zogar ale scondariole o a chi se vede, o a capanniscondere   gioco fanciullesco in cui uno si mette col capo in grembo ad un altro che gli tura gli occhi (e ciò si dice star sotto) ovvero si apparta in altro modo, mentre i compagni di gioco si vanno a nascondere, poi con un grido gli danno il segno affinchè possa andarli a cercare. - Dicesi fare anche a rimpiatterello o a rimpiattino.
115:5532Scorezon, a   dicesi di persona dappoco e vana che si dell'aria, che vuol darsi autorità.
115:5542Scortegar - el peocio per cavarghe la pele   (volg.) - voler trarre guadagno dalle cose più vili e affatto prive di valore.
116:5545Scorza dele semenze   follicolo, boccello; seliquo e gagliuolo dicesi al guscio in cui nascono e si conservano i granelli dei fagiuoli, dei piselli ecc.
116:5595Se (e stretta)   particella condizionale - p. e.: se no - altrimenti; in caso diverso; se no ghe fusse - se non ci fosse
117:5596Se   (come pronome) p. e.: se faremo giustizia - ci faremo giustizia
117:5601Secier   v. colaor e scafa.
117:5604Seco-incandio   v. bacalà e incandio.
117:5628Seleno   sedano e appio (apium graveolens)
117:5633Semada   bibita preparata con sugo di sementi di popone e zucchero, usata a Venezia nei caffe sino a pochi anni fa; orzata
117:5635Semenza (restar una)   si dice di ragazzo di debole costituzione fisica - v. scheo e fregola.
117:5640Semolì semolà!   bisticcio per dire: così e così! meno male!
117:5647Sensa: andar ala senso o insensarse   v. andar (ala sensa) e bibiar.
118:5655Sepa   (coll' e stretta) - seppia
118:5667Serar (un ocio)   v. indormenzar e ocio.
118:5668Serasolo (vin) ceresolo   vino ottenuto da mescolanza di vino bianco e nero (lat. rubellum) conosciuto in tutta l'Italia.
118:5676Servir da zane e da buratin   servire ad ogni comodità e capriccio
118:5697Sfadigar   affaticare, - v. anche sfachinar e strussiar.
118:5700Sfesa   fessura, fenditura - v. anche crepa e stropar.
119:5705Sfogio: el ga un per de sfogi!   si dice scherzevolmente d'uno che ha piedi molto grandi e piatti.
119:5724Sfuregar   v. furegar e frognar.
119:5727Sgalonarse o slacarse o slancarse   sgangherarsi, sfiancarsi, scosciarsi - v laca e sgarlà.
119:5729Sgambada   spedatura, lunga e faticosa camminata.
119:5745Sgargatele   (voce bassa e fam.)
119:5751Sgherlon   chi ha le gambe storte, od anche chi ha le gambe lunghe e cammina molto.
120:5762Sgnacar   v. cazzar, ficarghela e fracar.
121:5825Sievolo: boseghin   cefalo d'un anno, ma di forma più grossa e più corta del caostelo, con testa rassomigliante a questo; ha una lista nericcia che va dalla testa alla coda, lungo il dorso
121:5827Sievolo: lotreganiolo   cefalo di varietà diversa dal botolo e che di un mese circa lo oltrepassa di grandezza
121:5828Sievolo: lotregan o dotregan   lo stesso pesce ora indicato (mugil auratus) di mesi sei circa, ditinto per rotondità di capo e per il color giallastro nell'albume dell'occhio; ha paglie più larghe e più liscie del botolo
121:5844Simisera o çimisera   cimiciajo; detto specialmente di lettiera cariata o di casa vecchia e talvolta di pastrano molto usato e logoro.
122:5851Singanar   v. insinganar e zingano.
122:5867Slacà   v. laca, sgatonarse e sgarlà - v. slancar.
122:5878Slanegar   rilassare, allargare, distendere (contrario di ransignar e strenzer).
123:5904Sludrar o sludrarse   (term. volg.) più intenso di: slapar e di slovar: mangiare smoderatamente, strippare.
123:5939Solazieri   dilettanti del remo: sono vestiti con semplice eleganza e vogano riuniti in lunghe ed agili barche.
124:5972Sortù   (for sour tou) ampolliera (per l'olio e per l'aceto).
124:5989Spadaria   fra San Giuliano e calle larga S. Marco dove, durante la Repubblica veneta, si fabbricavano spade (61).
126:6064Spiritarse   essere preso, sopraffatto da grande e concitata paura fino a sentirsi quasi gli spiriti indosso (62).
126:6097Spumiglia   pastina, spomiglia cioè leggera e spesso increspata.
126:6113Squero   piccolo cantiere dove si fabbricano barche, anche piccole come: battelli e gondole. (63)
127:6120Stadereri   fabbricatori di bilancio e stadere - Si univano coll'«arte» dei fabri nella chiesa di S. Moisè.
127:6129Stalfin: stalfon de pie   piedaccio - piede a pianta di pattona, cioè grande e largo.
128:6169Star: E stassela là!   E bastasse! E qui finisse!
128:6180Sticarla   godere, guazzare, divertirsi molto e con poca spesa, filar da signore.
128:6185Stoco (far un)   dare lo scrocchio, ciò che si fa dando trista mercanzia a credenza e ripigliandola con pochissimo.
128:6189Stomeghin   arnese di lana per riparare e riscaldare lo stomaco - stomachino
128:6210Stracaganasse   castagne secche e mondate; confetti di montagna.
129:6221Strafaroso   (agg.) dicesi di persona che esagera la sua operosità e il modo di dimostrarla.
129:6227Stramazzer: L'arte dei stramazzeri   radunavasi in chiesa a. S. Polo, dove essi avevano altare e arca.
129:6228Stramazzo   (del leto) - strapunto - v. anche leto e intima.
129:6248Strapelo   (coll' e stretto) - tor a strapelo - pigliare le cose a rovescio: guardare alcuno di mal occhio!
130:6271Strenzer i oci per vederghe mégio   sbirciare, socchiudere gli occhi per distinguere le cose minute e lontane
132:6385Susta: omo pien de susta   uomo vigoroso, energico, di tempra e fibra robusta.
133:6427Tachente   agg.: a materia viscosa - fig.: rifer. a persona che con facilità impegna chi non ne ha voglia in discorsi e questioni.
134:6468Bò: lai de dentro   e cioè il lato del coscione che riesce alla parte interna ossia a quella non esposta alla luce
134:6469Bò: lai de fora   e cioè il lato esterno del coscione, esposto alla luce
134:6470Bò: fileto   scannello tra il soccoscio e le costole
134:6483Bò: bonigolo   ombelico e tutta la parte carnosa che lo circonda
134:6485Bò: tagio del becher   quadrilatero tra la ponta de peto e il fondo della schena
134:6493Bò: modegal o colo   parte carnosa che unisce la testa col busto e che termina col fondo de schena, ossia coll'unione delle vertebre della schiena.
135:6510Vedelo: osso buso   osso buco - taglio di carne fra il girello e il soccoscio; si stacca dal quarto posteriore dell'animale, dove termina il lucertolo.
135:6523Tanterolo   rifer. a persona piccola e minuta - mingherlino, magrino, ma svelto.
135:6525Tapizier   I tapizieri uniti coi seleri (scellai) e coi bolsieri (valigiai) si staccarono nel 1370 dall'«arte» dei merciai; e si radunarono prima nella chiesa di S. Felice, poi di S. Gallo e di S. Fantino.
136:6565Tecia   dicesi nel dialetto veneziano (come in ital.) per ischerzo di un cappello di forma strana e goffa
136:6579Tegnir per la spina e spander per el cocon   guardarla nel lucignolo e non nell'olio
136:6593Tela tonda   panilla (fra grossa e sottile)
138:6667Tirar el sasso e scondere el brazzo   tirare il sasso e coprire la mano
138:6704Toco: bel toco de dona   v. bel e asta
139:6714Todaro: Sior Todaro brontolon   si dice di chi si lagna con facilità di tutti e di tutto, a somiglianza del personaggio protagonista di una commedia del Goldoni.
139:6752Tonin Bonagrazia (70)   Nome di un tipo vecchio di popolano vissuto in Venezia nell'ultimo cinquantennio del secolo scorso, ricordato ancora per la singolarità del suo modo bizzarro ma accurato di vestire, bonario e lezioso, di conversare.
140:6761Topolo   voce corrotta da: intoppo; e dicesi specialmente dei sassuoli.
140:6795Tran, tran   moto lento e monotono, vita uniforme, vecchia consuetudine od abitudine.
141:6822Tremariola   tremolio, tremor, tremarella - parletico, ossia quel tremore che hanno i vecchi nel capo e nelle mani, spesso più continuato ma meno intenso del tremore
141:6839Tripa   busecchia. Si il nome di trippa al “rumen„ o panza, alla “cuffia„ ed al “libro„ “l'abomaso o quaglio„ si chiama manega, e penini i piedi dei castroni. (A. Ninni. Giunte e correzioni, ecc.)
141:6849Tronco   agg. che si aggiunge a partic. o sostant. - p. e.: imbriago tronco - fradicio
141:6851Trovaso (San.)   Santi Gervasio e Protasio, martiri cristiani, ai quali è dedicata una chiesa in Venezia, antichissima, rifabbricata nel 1028.
142:6859Turco fumar, bever, bestemiar come un turco   modi di dire popolari per indicare l'intensità, e talvolta, la grossolanità dell'azione accennata da detti verbi
142:6894Uso a tuto   da bosco e da riviera; avvezzo alla schermaglia.
142:6896Ute   quanto a, per, come - p. e.: ute soldi stemo mal - quanto a denari la va male.
143:6909Valesana   giacca usata dai cacciatori di valle del nostro Estuario e da alcuni barcaiuoli - imbarcazione leggera (sandalo) che si voga da uno solo, a due remi incrociati, specialmente dai pescatori di Burano e in generale dai valligiani e da ciò: vogar ala valesana, ala buranela.
144:6937Vardar: vardite prima ti   guardati ai piedi; esamina prima te stesso e poi biasima gli altri.
144:6943Varesar   vaiolare, vaiare o invaiare; saracinare; farsi ghezze: dicesi dell'uva, delle ulive e d'altre frutta quando cominciano a nereggiare.
144:6944Variòla o varóla   vaiolo e vajuolo
144:6983Vegnir fora dei oci   essere stucco e ristucco, essere nauseato
145:6996Veludin   (pianta e fiore) - fior velluto, amaranto vellulato (amaranthus cruentus)
145:7006Vento bora o boreas   aquilone. N. E. o tramontana
145:7007Vento borin   N. E. N. (leggero settentrionale)
145:7008Vento cazzador o levantera   scirocco levante - o forean o furian - ovvere E. S. E.
145:7009Vento de mar   greco levante o levante - E. N. E.
145:7011Vento garbinazzo   libeccio più forte e prolungato
145:7020Ventresini   così si chiamava una volta la ventresca - e anche oggi talvolta per ventresini de porco si intende quella falda di grasso e magro, con cotenna, che si estrae dalla pancia del maiale vicina al lardo; corrisponderebbe alla ventresca ossia alla pancia del tonno, nella parte più grassa o più morbida.
145:7023Vera   (coll' e stretta)- viera - ghiera, o ghera - anello - v. anche s-ciona
146:7051Verza   sverza o cavolo, verzotta (brassica sabauda, una delle molte varietà della brassica oleracea) - v. capuzzo, caorlo e verzerava
146:7065Verzerava   cavol rapa - v. brocolo, capuzzo, caorlo e verza.
147:7132Viver e lassar viver   beccare e non mordere, essere conciliativi, generosi.
148:7159Voltar voltila e missila   scambiala e rimestala quanto ti piace
149:7188Zabalar   Da alcuni con questa parola s'indica non solo l'atto del tartagliare o balbettare, ma anche il camminare di chi ha le gambe storte e che perciò si chiama: sabalon.
149:7208Zanipolo   (San) - Ss. Giovanni e Paolo, finita di costr. nel 1392.
150:7223Zaranto   (uccello) verdone o verdello e calenzuolo (loxia chloris).
150:7236Zechin   zecchino; moneta d'oro coniata la volta nel 1608 del peso veneto di carati 17 danari 3 e grani 4; del valore di L. 22 venete, della quale negli ultimi tempi della Repubblica fu accresciuto l'aggiotaggio sino a farle raggiungere il valore di L. 25,10 venete
151:7281   giù - v. andar e cascar
151:7302Zoco   (col primo o stretto) - ciòcco e toppo; ceppo o pezzo grosso di legno, spesso da ardere
151:7316Zogar a chiò   a birri e ladri
151:7326Zogar a teste e corone   a santi e cappelletto : consiste nel gettare una moneta ed apporsi a dire da qual parte resterà voltata
152:7359Zontar: zontarghe del suo   scapitare; disavanzare, rimetterci del proprio - (fig.) rimettere della propria riputazione, dignità e decoro
153:7385Zuane o Nane o Zaneto   Giovanni - v. compare e Zane.

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