Pg:Rec | Venetian Dialect | | Standard Italian |
3:94 | Afar nervoso | |
male o disturbo causato dal sistema nervoso. |
8:371 | Avogador | |
Procuratore. Magistratura della Repubbl. Ven. istituita nel 861 composta di 3 patrizi scelti dal Senato per giudicare e per eseguire cause criminali e civili dei vari tribunali : essi custodivano il libro d'oro. |
10:465 | Baracocolo | |
albicocco, nasce dal « prunus armeniaca » o albercocco - specie di susina globosa. |
10:476 | Barbagola o barambagola | |
carne flaccida pendente dal mento. |
11:550 | Batipalo | |
Il bracciante tirando una lunga corda, da cui pende un grosso maglio, e poi lasciandola cadere di peso sul palo che vuol piantare sull'acqua, accompagna per conservarlo, all'unissono il movimento col ritmo della cantilena: batipalo eh! la quale si ripete ad ogni caduta regolata dal maglio sul palo. |
12:559 | Bauta | |
veste da camera formata di un terraiuolo nero di seta o d'un mantellino di seta nera che dal capo scendono sulle spalle; usato dai nobili nel sec. 17° e 18° come abito di ripiego nelle uscite in pubblico. |
14:684 | Bocolo | |
Si offriva nella festa di. S. Marco dal giovine innamorato alla sua fidanzata, ora la consuetudine è quasi abbandonata. |
19:925 | Burciela | |
barca piatta per trasportare nell'interno della città e laguna, usata fin dal 1400. |
19:928 | Burcier: arte dei burcieri da rovinazzi e cavafanghi: | |
ebbe dal 1500 scuola nel campo di S. Andrea sotto la protezione della B. V. dell'Assunta. |
21:1013 | Cagnoleto | |
palombo - piccolo pesce cane (detto mustelus dal Ninni, non “Scyllium cani cula„ come leggesi nel Boerio) |
23:1090 | Camisa: forbirse cola camisa dei altri | |
(fig.) levar la castagna dal fuoco collo zampino altrui. |
25:1228 | Capo de contrada | |
guardia che fino al 1866 fu dal governo austriaco preposto a far osservare regolamenti di pulizia urbana e ad invigilare sulla quiete della propria contrada o parrocchia. |
27:1328 | Cassan | |
(San) S. Cassiano, parrocchia e chiesa di Venezia dal sec. X |
28:1369 | Cavalieri de la stola d'oro | |
detti così i patrizii dichiarati cavalieri dal Senato, dal Maggior Consiglio o da stati esteri, che portavano per distintivo una stola d'oro pendente dalle spalle nelle solenni comparse e, di panno nero orlato d'oro, ordinariamente |
29:1386 | Cavar selegati | |
levar la lepre dal bosco, strappar segreti |
32:1562 | Cola de pesce | |
ittiocolla o specie di colla che si estrae da alcune parti di varii pesci e più spesso dal colpesce e dallo storione |
33:1596 | Comenzaria o scomenzera | |
canale cominciato artificialmente e poi compiuto dal flusso naturale dell'acqua. |
33:1621 | Consegio dei Pregadi o Pregai | |
così detti perchè pregati dal doge di convocarsi presso di lui e formavano il Senato |
33:1622 | Consegio dei Quaranta | |
così detti dal numero che li componeva, formavano parte importante della magistratura giudiziaria |
41:2034 | Deslatar | |
(fig.) slattare, spoppare, divezzare dal latte. |
41:2062 | Destacar - destacarse da l'osso | |
(fig.) sciogliersi dal riserbo; pigliar ardire, disinvoltura. |
43:2176 | Ducal (o letera ducal) | |
lettera dal Maggior Consiglio dei Dieci della repubblica Veneta ai pubblici rappresentanti dello Stato. |
44:2177 | Ducato | |
ducato, battuto per la prima volta nel 1661 - moneta che durante la Repubblica Veneta si distingueva dal « ducato corrente» - perchè il ducato effettivo o d'argento del peso di carati 109, grani uno valeva lire otto e il «corrente» lire sei e soldi quattro. «Il ducato di banco» era moneta ideale e valeva lire una e soldi dodici e il «ducato da olio» lire sei e soldi diciannove. C'era anche il 1/2 e 1/4 (G. Boerio). |
47:2342 | Fenestrer | |
finestraio o che fa le finestre o vetraio - La voce verer (o consafinestre) è ormai antiquata, non più usata, registrata dal Boerio, e corrispondeva a vetraio ossia a ohi fa e vende oggetti di vetro, a chi vende o rimette i vetri alle finestre e simili. |
49:2481 | Fora: son fora de mi dal dolor | |
sono fuori di me dal dolore |
51:2556 | Frari | |
così chiamata dal volgo la chiesa di S. M. G. dei frati minori conventuali eretta nel 1263 |
52:2596 | Frutarol | |
fruttivendolo. I frutaroli si riunirono in confraternita sino dal 1423: ebbero un oratorio sacro a San Giosafatte ed un ospizio di 19 camere: formarono poi una sol arte cogli erbaiuoli. Erano promotori di feste popolari. |
55:2771 | Giuffa o gagiuffa | |
denominazione della Ruga (v. ruga a S. Maria Formosa da S. Apollonia, che stendesi dal ponte di Canonica al campo Ss. Filippo e Giacomo (v. Tassini) (34). |
61:3029 | Incotegarse | |
intanarsi, segregarsi, appartarsi dal mondo per salvatichezza; rannicchiarsi - v. cotego. |
67:3307 | Lirazza | |
moneta di basso argento del valore di 30 soldi, usata dalla Repubblica Veneta dal 1722 al 1797 == It. L. 0.78. |
69:3389 | Machina | |
in 1. di regata chia masi così a Venezia un gran palco sul Canal grande, con addobbi sfarzosi, dal quale i giudici della regata consegnano le bandiere ai vincitori. |
70:3456 | Malorsega: va in malorsega (invettiva) | |
Che il malanno ti colga! (usata dal popolo anche scherzosamente, con bonarietà, come eufemismo) v. anche a remengo |
70:3458 | Malpaga | |
così è chiamato un rio e ponte a S. Barnaba dal soprannome dato a Fantino Michiel che ivi aveva edificato un palazzo. |
73:3583 | Mariegola | |
matricola: libro in cui stavano scritte le leggi sistematiche delle Confraternite e delle Corporazioni delle «arti» era di pergamena e avoria, pregiata di magnifiche miniature. Dal 1213 codeste confraternite si posero sotto il patrocinio di un Santo di Venezia. |
77:3773 | Molar: molarse fora, dala riva | |
staccarsi dalla riva, (fìg.) sciogliersi, uscir di gatto selvatico, dal riserbo, dall'usanza |
77:3792 | Molo | |
(sost.) - con significato generico - riparo di grossa muraglia che si fa ai porti contro l'impeto del mare - con signif. locale: quel tratto della nostra Riva degli Schiavoni, in fondo alla Piazzetta che va dal giardinetto reale al ponte della paglia |
78:3812 | Montar sui çimbani o meterse in gringola | |
mettersi in speranza, essere adescato dal desiderio, dall'illusione. |
78:3828 | Morir dal caldo | |
stillarsi dal caldo |
84:4130 | Osela | |
specie di medaglia d'argento del valore di soldi 32 ½ - lire 3 e soldi 18 veneti (poi aumento di valore) che sotto la Repubblica veneta si, distribuivano nel giorno di S. Barbara dal doge a tutti i patrizii che avevano voto nel Maggior Consiglio; il doge A. Grimani la sostituì al dono di uccelli uccisi a caccia |
90:4377 | Penelo | |
pennone, segno, insegna delle Compagnie o Confraternite; denominata paliotto dal Vasari. |
92:4470 | Petola: tirarse fora dale petole | |
uscire dall'imbroglio, dal fango |
94:4569 | Pipì | |
voce fanciullesca con cui si indicano i pulcini e i piccoli uccelli, dal loro pigolio |
100:4855 | Raspa | |
ha comune coll'italiano il signif. di lima o scuffina, ma durante la Repubblica Veneta ebbe anche quello speciale di: libro su cui si registravano le sentenze criminali di ogni sorta; anche oggi per tradizione, alcuni chiamano: fede di raspa il certificato penale estratto dal casellario giudiziale. |
101:4938 | Regina (cale dela) | |
cosí detta dal palazzo della regina Cornaro, di Cipro, demolito, sulle cui fondamenta sorse nel 1744 il palazzo del monte di Pietà. |
102:4950 | Re Magi | |
Cosi s'indicano a Venezia le tre statue di legno che per otto giorni, dal Giovedì dell'Ascensione, ad ogni ora girano intorno alla Madonna della torre dell'orologio |
103:5015 | Riva | |
così si denomina a Venezia quella scalinata che dal margine d'una fondamenta porta al canale; riva si dice anche ad un tratto di alcune fondamente lungo il canale, come : Riva dei Sciaoni, del vin, del carbon, ecc. |
104:5054 | Rosada | |
rugiada; guazza - umor acqueo, che cade la notte e sull'alba dal cielo nei tempi sereni della stagione temperata e della calda - v. anche brósa |
108:5200 | Savogiardo | |
biscotto fatto con fior di farina, zucchero e uova; specie di pasta reale, diverso dal pan de spagna solo perchè questo si taglia a fette, ed a forma rettangolare anzichè ovoidale. |
109:5244 | Sberlà: muro sberlà | |
(agg.) uscito dal perpendicolo |
110:5316 | Sbusar: sbusarse dele galete | |
sfarfallare dei bachi (l'uscire della farfalla dal bozzolo) - v. busa. |
111:5325 | Scafa | |
pila dell'acquaio; propriam. quella pietra quadrangolare incavata intorno ai lati, sulla quale si rigovernano le stoviglie ed i vasi della cucina :detta pila è sormontata da un lato dal scolaor o colaor - scolatoio o colatoio: palchetto pendente su cui si pongono i piatti od altro ad asciugare; l'una e l'altro formano el secier che, secondo alcuni, corrisponde al solo scolaor |
111:5358 | Scalfaroti | |
scarpe di feltrelli (si pongono d'inverno, sopra le scarpe ordinarie o in luogo di queste per riparare i piedi dal freddo. |
112:5374 | Scantìnar | |
(fig.) - titubare, stare in tentenne, essere irresoluto, ambiguo; deviare dal retto sentiero della moralità, dell'onestà. |
114:5499 | Scoconar: scoconarse dal gusto | |
scompisciarsi dal gusto |
118:5672 | Seriola o Çeriola | |
nome di un canale derivato dal Brenta (59). |
121:5823 | Sievolo: bosega mezana | |
cefalo dal secondo anno in su |
121:5824 | Sievolo: bosega terzanina | |
id. dal terzo anno |
121:5827 | Sievolo: lotreganiolo | |
cefalo di varietà diversa dal botolo e che di un mese circa lo oltrepassa di grandezza |
121:5832 | Sievolo: verzelata | |
lo stesso dal primo al secondo anno |
121:5833 | Sievolo: verzelao | |
lo stesso dal secondo al terzo anno (mugil saliens) |
121:5839 | Siliera o çiliera | |
barella per trasportar legna od altro (dal greco xilos). |
125:6019 | Spavegiar | |
farfallare, uscire dal bozzolo. |
129:6261 | Strazza: esser fora dele strazze | |
essere fuori dalle fasce; dicesi, di bambino che è uscito dal tempo in cui viene fasciato |
135:6510 | Vedelo: osso buso | |
osso buco - taglio di carne fra il girello e il soccoscio; si stacca dal quarto posteriore dell'animale, dove termina il lucertolo. |
144:6967 | Vedélo fato | |
birracchio (dal 1° al 2° anno). |
145:7026 | Verdasso | |
susina verdacchia o susina regina claudia (dato dal prunus domestica viridacea). |
147:7087 | Vida latariol | |
femminella - quel ramicello che nasce dal fusto vecchio della vite. |
149:7202 | Zane: bussolà del Zane | |
ciambella speciale, col buco, usata fino a pochi anni fa, così chiamata forse dal nome o dal cognome di qualche ciambellaio più noto. |
149:7218 | Zapar: Par ch'el zapa sui vovi | |
sembra ch'ei calchi l'uova (dal modo incerto irresoluto di abbassar il piede camminando); par che abbia i piedi di piombo |