Pg:Rec | Venetian Dialect | | Standard Italian |
2:63 | A tagio te lo dago a tagio | |
è un modello, me ne fo garante :rifer. spec. a persona di cui si può giudicare con certezza, (anche ironicamente). |
6:306 | Armadura | |
sostegno, impalcatura, o palco su cui stanno i muratori per lavorare intorno ad una fabbrica; bertesca. |
8:379 | Bacalà | |
baccalà, baccalare (asellus o nasello :gadus morhua) la cui qualità migliore chiamasi volgarmente ragno - Merluzzo o nasello (gadus merluccius) è un'altra specie di baccalà più piccolo proveniente dai mari del Nord, pure disseccato - Stochfis - stoccafisso o pesce bastone, così si chiamano la morhua e il gadus merluccius ora accennati. Oltre alle suddette due specie vengono pure preparati e mangiati sotto lo stesso nome i pesci detti da noi : lovo molo e mormora, raccolti in mari, dove si trovano di grandezza molto maggiore che da noi. - Bertagnin è un merluzzo di varia grandezza ma più di sovente piccolo, disseccato e salato. |
11:550 | Batipalo | |
Il bracciante tirando una lunga corda, da cui pende un grosso maglio, e poi lasciandola cadere di peso sul palo che vuol piantare sull'acqua, accompagna per conservarlo, all'unissono il movimento col ritmo della cantilena: batipalo eh! la quale si ripete ad ogni caduta regolata dal maglio sul palo. |
12:562 | Bava: far le bave | |
fremere di corcuccio, avere grandissima smania (Boerio) - ma dicesi anche di un bambino o d'un vecchio cui la saliva cola dalla bocca. |
13:635 | Bichignolo | |
lucignolo, o anellino in cui s'infila, capezzolo. |
15:726 | Bonagrazia | |
festone o talvolta palchetto od asse incorniciato o colorato da cui pende la cortina che serve d'ornamento alla finestra - v. Tonin. |
15:736 | Borida | |
(termine venatorio) - presa di maggiore o minor prezzo - far borida. tirar ai osei a borida - colpirli nel momento in cui spiccano il volo da terra - far borida anche nel signif. di beccarsi i rilievi od avanzi della mensa. |
18:872 | Brun-brun | |
(voce con cui i bambini domandano da bere). |
22:1070 | Camara fiscal | |
Tesoro della Repubblica veneta; cui presiedevano due patrizi col titolo di Camerlenghi. |
23:1135 | Canestro | |
recipiente di vimini di forma rotonda in cui a Venezia si suol porre il pesce in vendita. |
28:1357 | Catorigole o catarigole | |
solletico, (trovarghe a uno le) - ricercare il lato debole, il piede da cui uno zoppica |
28:1368 | Cavali | |
furono usati a Venezia sino alla fine del 1400 in cui si cominciò a costruire ponti di pietra: vi erano le relative stalle fra cui una credesi vicina alla Piazza di S. Marco v. cavaleto. |
29:1380 | Cavana | |
specie di basso portico che s'interna in un edificio sull'acqua, che serve a riparo delle barche; sito in cui staziona la gondola ai traghetti. |
42:2087 | Diluvio da osei | |
diluvio da caccia, (specie di vasta rete che ha nel mezzo un sacco in cui si fanno cadere gli uccelli, specialmente le passere mattugie) (seleghete megiarole). |
53:2669 | Galton | |
così i nostri barcaiuoli chiamano quella parte del remo ove finisce la parte allargata o pala e comincia el manego ossia ziron, il giglione o girone per cui si impugna il remo |
56:2796 | Gobo de Rialto | |
così denominato un piedestallo o parte di colonna di granito egiziano, che sorge a S. Giacomo di Rialto: la piccola scala a cui si sale è sostenuta da una statuetta di Pietro da Salò curva sotto il peso che sostiene. |
56:2806 | Gorgon: San Gorgon, sete brentane e un brentanon | |
modo popolare di dire, usato specialmente dai contadini per significare che se nel 9 di Settembre in cui si commemora detto santo il tempo è cattivo, sarà pessimo l'autunno. |
73:3583 | Mariegola | |
matricola: libro in cui stavano scritte le leggi sistematiche delle Confraternite e delle Corporazioni delle «arti» era di pergamena e avoria, pregiata di magnifiche miniature. Dal 1213 codeste confraternite si posero sotto il patrocinio di un Santo di Venezia. |
78:3821 | Morer | |
gelso i cui frutti si chiamano more. |
79:3854 | Muci | |
(esclamazione con cenno per far tacere) - zitto! silenzio! - In italiano significa la voce con cui si chiama il gatto |
79:3873 | Munega | |
arnese di legno, intelaiato, a cui si applica uno scaldino e si mette nel letto per iscaldarlo. |
79:3883 | Muro grezo o cola prima marita | |
muro arricciato, a cui si è dato la prima mano o crosta della calcina - v. calçina |
80:3928 | Naso coi busi grandì | |
spiacciato (le cui narici sono molto depresse) |
84:4085 | Ormesin | |
ermellino o armellino (piccolo animale quadrupede) bianchissimo le cui pelli servivano a listare le vesti dei patrizi veneti nella mezza stagione (46). |
87:4234 | Panariol | |
asse del pan; paniere - (tavola bislunga e spianata su cui si ripone il pane per portarlo al forno) |
93:4542 | Piera da bando | |
specie di piedestallo o cilindro di porfido, su cui, durante il governo della repubblica veneta saliva il banditore per pubblicare a suon di tromba, ad alta voce gli editti |
94:4569 | Pipì | |
voce fanciullesca con cui si indicano i pulcini e i piccoli uccelli, dal loro pigolio |
95:4635 | Pomolo dele ganasse | |
pomo o pomello delle guance (il cui osso è detto zigoma) |
100:4855 | Raspa | |
ha comune coll'italiano il signif. di lima o scuffina, ma durante la Repubblica Veneta ebbe anche quello speciale di: libro su cui si registravano le sentenze criminali di ogni sorta; anche oggi per tradizione, alcuni chiamano: fede di raspa il certificato penale estratto dal casellario giudiziale. |
101:4938 | Regina (cale dela) | |
cosí detta dal palazzo della regina Cornaro, di Cipro, demolito, sulle cui fondamenta sorse nel 1744 il palazzo del monte di Pietà. |
102:4969 | Rengo | |
arringo - luogo in cui si promulgavano le sentenze della Repubblica Veneta. |
106:5117 | Sagrin | |
zigrino o sagri - pelle di pesce spinello (squalus canicula, squalus squatina) con cui si ricoprono gli astucci ed altrì oggetti; ora è pelle di pecora, di capretto o di vitello giovane, con cui si fanno anche scarpe |
107:5180 | Sareza: L'amico sareza | |
detto fam. il compare; per ischerzo, come per denotare un tale di cui s'è tenuta poco prima parola; talora dicesi ironicamente per alludere ad un cattivo soggetto |
111:5325 | Scafa | |
pila dell'acquaio; propriam. quella pietra quadrangolare incavata intorno ai lati, sulla quale si rigovernano le stoviglie ed i vasi della cucina :detta pila è sormontata da un lato dal scolaor o colaor - scolatoio o colatoio: palchetto pendente su cui si pongono i piatti od altro ad asciugare; l'una e l'altro formano el secier che, secondo alcuni, corrisponde al solo scolaor |
114:5494 | Scoazzera | |
Per scoazzera intendesi a Venezia anche un chiuso quadrato di muro, senza tetto e aperto da un lato, dove si ammonticchiavano le spazzature delle vie; o anche una grossa barca su cui vengono trasportate le spazzature fuori di città. |
115:5512 | Scondariole: zogar ale scondariole o a chi se vede, o a capanniscondere | |
gioco fanciullesco in cui uno si mette col capo in grembo ad un altro che gli tura gli occhi (e ciò si dice star sotto) ovvero si apparta in altro modo, mentre i compagni di gioco si vanno a nascondere, poi con un grido gli danno il segno affinchè possa andarli a cercare. - Dicesi fare anche a rimpiatterello o a rimpiattino. |
116:5545 | Scorza dele semenze | |
follicolo, boccello; seliquo e gagliuolo dicesi al guscio in cui nascono e si conservano i granelli dei fagiuoli, dei piselli ecc. |
117:5644 | Senése | |
rezzuola con cui si pigliano i pesci litorali come: muggini o cefali, orate, mormore, sogliole. |
118:5673 | Serpa | |
serpe, cassetta della carrozza su cui siedono i servitori; si chiama semplice cassetta quando vi siede il cocchiere. |
121:5826 | Sievolo: caostelo | |
cefalo d'un anno crescente, di scaglie minute, il cui primo nome è botolo cui somiglia nella forma acuminata del capo |
123:5917 | Smogie dela lissia | |
rannata o ranno; acqua tratta da recipiente in cui furono lavati i panni. |
127:6139 | Stanga da rede da osei | |
staggio: quel bastone su cui si reggono le reti |
127:6142 | Stangada | |
specie di antenna cui l'ucellatore appende la gabbia degli uccelli. |
129:6261 | Strazza: esser fora dele strazze | |
essere fuori dalle fasce; dicesi, di bambino che è uscito dal tempo in cui viene fasciato |
139:6734 | Tolentini (Chiesa dei) | |
Chiesa cui era annesso il monastero dei Teatini (68). |
140:6760 | Topo | |
nel signif. di: battello falcato o barca peschereccia di cui si servono i pescatori per il trasporto del pesce. |
140:6807 | Trasta | |
mezzo della barca - asse posto traverso la barca, su cui si può sedere. |
143:6908 | Valesan: capoto valesan o da valesan | |
saltambarco (di cui fa parte il capperone) specie di cappuccio detto anche valesela. |
150:7242 | Zemelo | |
gemello (forma dialettale più antica: zimolo da cui si ebbe il cognome di famiglie tuttora viventi. |
151:7306 | Zoco de la roda | |
mozzo della ruota in cui son fitte le razze d'una ruota |
151:7324 | Zogar a scoa | |
a scopa, giuoco di fanciulli in cui questi corrono attorno, appiccati colle mani alle vesti gli uni degli altri |