Pg:Rec | Venetian Dialect | | Standard Italian |
16:786 | Branzin | |
pesce - lupo (labrax lupus) ,finchè è piccolo si chiama baicolo. |
53:2665 | Galota | |
dei preti: papalina - zucchetto. Quando copre gli orecchi si chiama reciera |
54:2670 | Galton: mal dei galtoni | |
si chiama il male degli orecchioni. |
79:3854 | Muci | |
(esclamazione con cenno per far tacere) - zitto! silenzio! - In italiano significa la voce con cui si chiama il gatto |
86:4230 | Pana | |
crema, fior di latte; la parte più grassa del latte, dibattuta, leva in capo e si trasforma a guisa di neve: si chiama panna specialmente a Venezia ed a Firenze. |
109:5261 | Sbiego o camufo sbiego | |
(sost.) - pezzo di stoffa qualunque, tagliato in sbieco, raddoppiato e disteso, cucito nella parte superiore, a pie' d'un abito: se questo pezzo è più largo, non doppio e cucito anche nella parte inferiore si chiama pedana: la qual parola, oltre ad altri significati, ha quello che in italiano corrisponde a «rinforzo di panno o di stoffa più ordinaria, che le donne mettono in fondo ai vestiti dalla parte di dentro». |
111:5338 | Scagneto | |
si chiama anche l'ultimo camerino a poppa d'una nave. |
118:5673 | Serpa | |
serpe, cassetta della carrozza su cui siedono i servitori; si chiama semplice cassetta quando vi siede il cocchiere. |
134:6467 | Bò: lai sutilo | |
parte del quarto posteriore più vicino alla costata, href=spiegazioni.php#Note65>(65), se vi è unita una lista di carne del ventre; quando il taglio è privo di due liste si chiama: tagio da rosbiff o da rosbraff |
141:6839 | Tripa | |
busecchia. Si dà il nome di trippa al “rumen„ o panza, alla “cuffia„ ed al “libro„ “l'abomaso o quaglio„ si chiama manega, e penini i piedi dei castroni. (A. Ninni. Giunte e correzioni, ecc.) |
149:7188 | Zabalar | |
Da alcuni con questa parola s'indica non solo l'atto del tartagliare o balbettare, ma anche il camminare di chi ha le gambe storte e che perciò si chiama: sabalon. |
150:7230 | Zátare | |
lunga spiaggia o fondamenta ch'è posta nel sestiere di Dorsoduro, dirimpetto all'isola della Giudecca; si chiama anche: fondamenta dele zatare. |