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Piccio's Dizionario veneziano-italiano

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Pg:RecVenetian Dialect   Standard Italian
1:1Aa? che?   che cosa? come?
2:64A ti ! - a ti canela !   guarda un po ! che ti pare? - interiezione ed interrogazione, di compiacenza o di dispiacere, secondo i casi.
2:69Abassamento dei muri d'una camera   basamento dipinto, ornamento che finisce alla base, da piede.
2:70Abito - che pianze adosso   che non fa appariscenza.
3:135Altro - no ti xe bon da altro che da...   non sei da altro che da... non riesci ad altro che ad...
4:153Amolo che amolo !   che pezzo !
4:155Ana   Anna, Don Ana che spassiza per el portego - la fame si fa sentire - equivale a: la sbate.
6:261Anema Dio ghe daga ben ala so anema !   Che Dio lo benedica ! (anche iron.)
6:277Apetito   che el Signor te conserva la vita, perchè l'apetito no te manca - modo popolare equivale a : ti xe una bona posada, sei un forte mangiatore.
6:305Arlotti   così si denominavano le maniche amplissime delle vesti, che giungevano fino a terra.
7:349Avanti - avanti che i me ciapi ghe vorà un bel toco   prima che mi raggiunga avrai da sudare.
8:379Bacalà   baccalà, baccalare (asellus o nasello :gadus morhua) la cui qualità migliore chiamasi volgarmente ragno - Merluzzo o nasello (gadus merluccius) è un'altra specie di baccalà più piccolo proveniente dai mari del Nord, pure disseccato - Stochfis - stoccafisso o pesce bastone, così si chiamano la morhua e il gadus merluccius ora accennati. Oltre alle suddette due specie vengono pure preparati e mangiati sotto lo stesso nome i pesci detti da noi :lovo molo e mormora, raccolti in mari, dove si trovano di grandezza molto maggiore che da noi. - Bertagnin è un merluzzo di varia grandezza ma più di sovente piccolo, disseccato e salato.
9:459Baosete   (far) far bau bau o baco baco, con intenzione scherzosa ai bambini, coprendosi e scoprendosi il volto, nell'atto che si pronunzia bao, poi sete.
10:462Barababao o babao   babao o babau demonio - voce scherzosa che incute o che si vorrebbe incutesse paura ai bambini.
11:550Batipalo   Il bracciante tirando una lunga corda, da cui pende un grosso maglio, e poi lasciandola cadere di peso sul palo che vuol piantare sull'acqua, accompagna per conservarlo, all'unissono il movimento col ritmo della cantilena: batipalo eh! la quale si ripete ad ogni caduta regolata dal maglio sul palo.
12:559Bauta   veste da camera formata di un terraiuolo nero di seta o d'un mantellino di seta nera che dal capo scendono sulle spalle; usato dai nobili nel sec. 17° e 18° come abito di ripiego nelle uscite in pubblico.
13:628Biasio luganegher   Costui secondo una nota leggenda veneziana era un pizzicagnolo che ammaniva lo sguazzetto (v. sguazzeto) colle membra dei bambini rubate notte tempo.
13:645Bisantini   rotellina o piastrella d'oro o d'orpello, detti anche lustrini che si usano anticamento d'alcune vesti : trassero il nome da Bisanzio.
14:655Bisinela!   (ironico) bagatella! finocchi che bisinela! che tantin!
14:663Bissona   barca ad otto remi artisticamente e riccamente addobbata che s'ammira nei pubblici cortei o ricevimenti e specialmente nelle regate; lunga 36 piedi veneti.
15:702Boger: tuti sa quel che boge nela so pignata   ognuno sa ciò che bolle nella sua pentola. Ognun sa dove la scarpa lo stringe.
15:705Bogiazza   bollichio, bollicamente d'un fluido molle come cosa che bolle: si dice anche del catarro che non può espettorarsi.
15:713Bola (esser de quei dela)   esseri che sembrano immuni da mali in genere.
15:719Bombarda   antica barca veneziana da guerra, a vele od a remi, di mole non grande ma robusta che portava una bombarda.
15:724Bona: ti ga de bona che...   buon per te che...
15:726Bonagrazia   festone o talvolta palchetto od asse incorniciato o colorato da cui pende la cortina che serve d'ornamento alla finestra - v. Tonin.
16:759Boteri   arte istituita a Venezia sulla fine del 1200 che aveva Scuola di rimpetto la chiesa dei Crociferi, ai Gesuiti - denominazione di una calle a S. Cassiano dove stanziavano molti costruttori di botti.
16:765Botonada   nel signif. di rimprovero pungente, non in quello ital. di bottonatura che corrisponde invece a
16:781Braghiero   fig. dicesi d'uomo che è d'impaccio a ed agli altri - esser pien de braghieri - aver mille brighe, fastidi (v. bibia e meia)
17:804Bricola   palafitta che emerge dall'acqua o gruppo di pali per segnare la via acquea; - non nel signif. ital. di briccola.
19:905Bufi   nel signif. di sgonfietti che ornano alcune vesti muliebri.
19:926Burcielo   più piccolo della burciela e che serviva specialmente per trasporto di passeggieri tra Padova e Venezia.
19:927Burcier   burchiaio - che voga sul burchio.
19:935Busa del leto   covolo, avvallamento che si fa nel letto giacendovi.
20:947Busia dele onge   pipita: squammetta secca che si solleva dalla cute alla base delle unghie.
21:995Caco: robe che se usava ai tempi di Marco Caco;   cose che si usavano anticamente.
21:1000Caena: meter le barche in caena   specie di punizione che s'infligge dall'autorità comunale ad un gondoliere o barcaiuolo, la quale consiste nel tener incatenata la barca per un certo tempo a sospensione del servizio.
22:1043Calera   donna che vive nelle calli, ciammengola, triviale e ciarliera.
24:1145Cantar de l'anara, dele rane, dei corvi, dei rospi   gracidare (che è proprio anche della gallina dell'oca e d'altri uccelli presi da stizza, da spavento (Fanf.)
24:1175Cantinela   asse sottile che serve a coprire, con altri, le impalcature.
25:1215Capelina   signora che porta il cappello, così talvolta indicata con tono ironico di disprezzo o di ridicolo.
25:1224Capèlo: ciamar al capelo   frase dell'antico governo veneto che significava chiamare i votanti all'estrazione delle palle d'oro per poter procedere alle cariche v. baia
25:1228Capo de contrada   guardia che fino al 1866 fu dal governo austriaco preposto a far osservare regolamenti di pulizia urbana e ad invigilare sulla quiete della propria contrada o parrocchia.
27:1319Casolin   biadajuolo di campagna (che vende cacio ed altre cose).
28:1367Cavaleto ponte, (albergo del)   località fra Piazza di S. Marco e San Gallo, dove si crede che sostassero col loro cavallo persone arrivate nel centro di Venezia.
28:1369Cavalieri de la stola d'oro   detti così i patrizii dichiarati cavalieri dal Senato, dal Maggior Consiglio o da stati esteri, che portavano per distintivo una stola d'oro pendente dalle spalle nelle solenni comparse e, di panno nero orlato d'oro, ordinariamente
29:1380Cavana   specie di basso portico che s'interna in un edificio sull'acqua, che serve a riparo delle barche; sito in cui staziona la gondola ai traghetti.
29:1382Cavanela: esser de quei dola cavanela   essere di coloro che hanno l'abitudine di piluccare, che traggono con astuzia guadagno da qualcuno.
29:1422Che so mi!   Che ne so io!
30:1469Ciapo   allacciatura fatta in modo che mai si allunghi o si restringa; serve per legare un palo, od altro.
31:1542Codega   servo che di notte portava il lume ai padroni precedendoli per via
32:1561Cola de formagio o da marangoni   è una certa colla che fanno i legnajuoli con cacio, acqua di calce viva e con altre materie per unire fortemente pezzi di legno o d'altro
32:1562Cola de pesce   ittiocolla o specie di colla che si estrae da alcune parti di varii pesci e più spesso dal colpesce e dallo storione
32:1568Colarina   nel signif. di: cravatta o corvatta. fazzoletto, striscia o simile pezzo di drappo che si aggiusta intorno al solino della camicia.
32:1578Colomba: scavezzo in colomba   dicesi di persona mal formata, di corpo difettoso e che si piega e si dimena nel camminare.
32:1591Comare   mammana, levatrice - madrina che tiene a battesimo od a cresima un fanciullo - la moglie del compare - amica, compagna - v. compare.
33:1620Consegio (Magior)   corpo sovrano della Repubblica formato di tutti i patrizii, che eleggeva a tutte le magistrature, formulava leggi ecc.
33:1622Consegio dei Quaranta   così detti dal numero che li componeva, formavano parte importante della magistratura giudiziaria
34:1653Copin   capocollo del maiale che si prepara in modo speciale, condito con sale e droghe.
34:1665Corda: dar la corda   fig.: tenere alcuno sulla fune: a parole, senza venire a quel che importa.
35:1697Cortelo che tagia quelo ch'el vede   che taglia come cuce.
35:1699Cospeton (o scopeton) (27)   aringa senza uova e senza latte, conciata in salamoja, che a noi perviene stivata in barili come le sardelle - v. renga.
35:1705Cosseto: che bel cosseto!   che bel naccherino! mingherlino, grazioso.
35:1726Cotoleta (fig.)   l'uomo che avvicina con predilezione le donne - donnaiolo.
35:1741Crecola   strumento di legno (adoperato per gioco dai fanciulli), che contiene una linguetta metallica la quale, strofinata intorno ad una ruota dentata girante, produce un suono simile al canto della crecola.
36:1756Crognolo   nel successivo: sporgenza dell'articolazione ossea della mano fra il metatarso e il dito, che si osserva traverso la pelle stringendo il pugno
39:1960Decgrazia   grazie al Cielo! Che ringrazi il Cielo! Può essere contento! - corrispondendo al deogratias ultima frase della Messa, deo grazia, si usa come esclamazione che esprime chi è soddisfatto d'aver bene e finalmente compiuta qualche azione od impresa.
42:2087Diluvio da osei   diluvio da caccia, (specie di vasta rete che ha nel mezzo un sacco in cui si fanno cadere gli uccelli, specialmente le passere mattugie) (seleghete megiarole).
42:2104Dir: Cossa diavolo diselo?!   che armeggia costui?! e che dice?
42:2105Dir: dar da dir   dar che dire
42:2113Discorso: discorsi dela zente   voci che corrono - v. anche dito.
42:2119Dito: l'è un dito   è un'idea invalsa, un'opinione che corre, un modo di dire (affermazione recisa del nostro popolo quando non può spiegarsi di più)
42:2120Dito: star al dito   a detta d'alcuno, a ciò che dicono altri.
43:2134Domeneghin   (sost. masch. o femm.) dicesi di chi non esce di casa o non frequenta pubblici ritrovi che di domenica.
44:2177Ducato   ducato, battuto per la prima volta nel 1661 - moneta che durante la Repubblica Veneta si distingueva dal « ducato corrente» - perchè il ducato effettivo o d'argento del peso di carati 109, grani uno valeva lire otto e il «corrente» lire sei e soldi quattro. «Il ducato di banco» era moneta ideale e valeva lire una e soldi dodici e il «ducato da olio» lire sei e soldi diciannove. C'era anche il 1/2 e 1/4 (G. Boerio).
44:2180Durar - cosa che dura tre co geri l'altro   che ha una durata effimera.
44:2213Esser al can, a remengo. in boleto, sul cao dela malora, su un ponte, tegnirse al stendardo de mezo, in Candia (28)   sono espressioni che equivalgono a: esser povero in canna, abbruciato di denaro, spiantato nelle barbe, alle macine: aver fatto spiano
45:2225Esser siestu benedeto!   Che tu sia benedetto.
45:2245Fanó   gran fanale di poppa delle galere capitane o che andavano in retroguardia ai tempi della Repubblica Veneta.
47:2341Fenestra sula strada, su l'orto ecc.   che risponde, guarda sul...
47:2342Fenestrer   finestraio o che fa le finestre o vetraio - La voce verer (o consafinestre) è ormai antiquata, non più usata, registrata dal Boerio, e corrispondeva a vetraio ossia a ohi fa e vende oggetti di vetro, a chi vende o rimette i vetri alle finestre e simili.
48:2386Figarò   anello di forma speciale che il pescatore dava in dono alla sua fidanzata dopo l'anello - segno.
48:2411Finta: far finta de no veder   far la gatta di Masino che chiudeva gli occhi per non vedere i topi
49:2447Fogo in camin! ala larga!   «alla pentola che bolle, gatta non s'avvicina» - «Quando il naso fuma all'orso, non lo stuzzicare».
49:2458Folpo da risi   così indica il nostro popolo i folpi quando hanno le uova che sono di forma o blunga, somiglianti in qualche modo al riso.
49:2460Fondamenta   strade marginali che incassano i rivi e canali di Venezia.
50:2533Fossina: ciapà a fossina   si dice di forestiero che poco guadagno all'albergatore.
51:2554Franze: magna franze   dicesi volgarmente di un vagheggino che segue, corteggia le popolane, le quali portano scialli con frangia
51:2558Fravo   fabbro ferraio, che, a differenza del magnano, fabbrica ferri di mestiere, zappe, vanghe, ecc.
52:2584Frizata o frizada   quantità di pesce o d'altro che si può friggere in una sola volta - frittura.
52:2624Furlana   Danza che si balla in due, presso i friulani, già di moda nella società borghese veneziana
53:2634Gafaro   nome di una fondamenta e d'un ponte in parrocchia S. Pantaleone derivato dall'antica famiglia Gaffaro che ivi abitava.
53:2657Galiota   «piccola galea, con un solo albero a vela ed a remi » - «piccola galea leggerissima che serviva per andare in corso».
54:2690Ganzer   è colui che per guadagno avvicina e trattiene alle rive dei traghetti con un bastone armato di uncino, detto ganso, le gondole che trasportano persone tragittanti da l'una a l'altra riva d'un canale.
54:2720Gastaldo ducale   era colui che dava il segno al carnefice per l'esecuzione della sentenza.
55:2725Gati da pelar (torse)   darsi pensiero degli altrui pensieri; pigliarsi le brighe che non ci toccano.
55:2771Giuffa o gagiuffa   denominazione della Ruga (v. ruga a S. Maria Formosa da S. Apollonia, che stendesi dal ponte di Canonica al campo Ss. Filippo e Giacomo (v. Tassini) (34).
56:2782Gnegnè (esser un)   stenterello, finfino, smorfioso, che non sa dir bene due parole.
56:2796Gobo de Rialto   così denominato un piedestallo o parte di colonna di granito egiziano, che sorge a S. Giacomo di Rialto: la piccola scala a cui si sale è sostenuta da una statuetta di Pietro da Salò curva sotto il peso che sostiene.
56:2806Gorgon: San Gorgon, sete brentane e un brentanon   modo popolare di dire, usato specialmente dai contadini per significare che se nel 9 di Settembre in cui si commemora detto santo il tempo è cattivo, sarà pessimo l'autunno.
57:2821Grandessona   dicesi di persona che si idee grandiose.
57:2848Grela: grelada   graticci di vimini Grela: quantità di pesce che si può arrostire in una volta su una graticola .
57:2849Grela: la grela che dise mal de la farsora   il galeotto che sparla del marinajo - andar dala grala ale bronze andar, di male in peggio.
57:2861Gripola:   «o tripolo - sorta di pietra bianca tenera; (argilla tripolitana) che si polverizza e serve per lucidare gli utensili di rame».
58:2869Grongo - gongo o gavonchio   (pesce che somiglia all'anguilla)
58:2870Grongo   còsi chiamasi dai pescatori quella schiuma viscida che le anguille emettono dalla bocca.
59:2935Imbovolar   inanellare, acchiocciolare; ricciare, dicesi dei capelli che si arricciano ad arte.
60:2988Inanzolà: siestu inanzolà!   Tu sei un angelo! Che tu sia benedetto!
61:3026Incorzerse in te'l tosser   v. saver (che ora che xe.)
62:3102Intacà al peto   indozzato, che nel tisico.
64:3160La boge!   interiezione volgare per esprimere con forza un sentimento d'indignazione che sta per prorompere.
64:3172Lama co l'ocio   bandella femmina, quella che, vuota, riceve l'ago della compagna o dell'arpione
64:3174Lama snodada   mastietto: è composto di uno o più anelli e d'un arpione incastrato in essi, per tenere congiunte le parti di qualche arnese che s'abbiano a ripiegare e volgere l'una sopra l'altra.
64:3179Laorar: botega che laora   che vende, che guadagna molto
65:3206Lassar: lassarse dei fruti   si dice delle pesche specialmente, e d'altre frutta che, raggiunto un giusto grado di maturità, si dividono con facilità colle mani o si aprono naturalmente. - Si esprime anche col
65:3207Lassar: lassarse da l'osso   che figuratamente corrisponde a molarse da la riva - V. molar
65:3221Latela de la pergola   cornicelli: traversa che si mette da capo dei bronconi, su per la quale si diramano le viti.
65:3230Lavezeri o consalavezi   href=spiegazioni.php#Note38>(38) operai che rappezzavano arnesi di rame e racconciavano le stoviglie con filo. Unirono durante la Repubblica Veneta, la loro «arte» con quella dei caldereri - V. caldereri.
65:3231Lavezo   laveggio, specie di vaso di terra per cuocere vivande che si usa in alcuni luoghi invece di pentola.
66:3246Lengua: xela una lengua!   Che lingua!
66:3287Libro (scuri o porte a)   imposte di finestre o di usci che si chiudono a guisa di libro
67:3300Limela   stomachino - specie di animella che sta attaccata alla milza ed al fegato.
67:3350Luganegher   salsicciajo, che fa e vende soltanto salsicce e salumi - v. anche biavarol e formager.
68:3353Lugiadega (ua)   uva lugliatica (che matura in Luglio) v. ua.
68:3379Macaisso   l'idea generica di depresso, compresso, cedevole, se si potesse inventare un termine italiano corrispondente, che non esiste, sarebbe: ammaccaticcio
68:3385Macaroni   In italiano «maccheroni» corrisponde invece alla pasta di farina di grano distesa sottilmente in falde o strisce lunghe, accartocciata e cotta nell'acqua. I più chiamano maccheroni i cannonciotti di mezzana grandezza che noi denominiamo caneloni se più lunghi, subioti se più corti
68:3386Macaroni: spetar che i macaroni casca in boca   aspettare che le lasagne piovano in bocca; si dice dei peritosi e fiacchi che non si sforzano punto a conseguire il loro fine
68:3387Macaroni: ciaro come l'acqua dei macaroni   e cioè, torbido come quell'acqua; usato anche figuratamente per indicare ció che si distingue, si vede o si intende poco.
69:3402Magiolera   arnese di metallo che contiene ravvolto, il filo di cera.
69:3431Magnar: come la magnemo?   a che giuoco giochiamo?
70:3447Malcanton   località di Venezia in parrocchia S. Pantalone, così detta perchè formata da una stretta svolta pericolosa al viandante o perchè nel sec. IV si sarebbe commesso un assassinio che fu causa delle inimicizie fra Castellani e Nicolotti v. anche Nicoloti.
70:3448Malcanton   località ch'ebbe il nome dalla poca sicurezza che vi trovavano i viandanti o di un ammutinamento di popolo avvenuto per questioni di esazione di decime parrocchiali.
70:3456Malorsega: va in malorsega (invettiva)   Che il malanno ti colga! (usata dal popolo anche scherzosamente, con bonarietà, come eufemismo) v. anche a remengo
70:3458Malpaga   così è chiamato un rio e ponte a S. Barnaba dal soprannome dato a Fantino Michiel che ivi aveva edificato un palazzo.
71:3492Manega: quel che no va in busto va in manega   (fig.) quel che non va nelle maniche va nei gheroni
71:3500Manego: el ga ingiotìo el manego dela scoa   ha nelle reni Palinuro, (quasi abbia un palo nelle reni, che non lo lasci chinare e salutare)
71:3502Manego: el secio va tanto al pozzo ch'el ghe lassa el manego   tanto va la gatta al lardo che vi lascia lo zampino
71:3503Manego: ghe vol el soramanego   manca il più, ciò che più importa; occorre il meglio
72:3536Marangona   così fu denominata quella tra le campane di S. Marco che suonava a disteso al levare del sole, invitando gli operai dell'Arsenale e gli artieri tutti al lavoro, molti dei quali erano anticamente marangoni costituiti, per la maggior parte, in «arte»
73:3562Marezana   parte del tetto del fiume che resta scoperto dall'acqua - v. grave.
73:3566Margarota (capa)   cappa che si pesca nelle paludi di Marghera
73:3567Margarota   barca da regata, vogata da sei barcaiuoli che seguiva le bissone v. bissone
73:3568Margariteri   lavoranti di pallottoline di vetro smaltato d'ogni tinta, che si chiamavano margherite - artefici che tagliano le canne di vetro per farne margarite - negozianti e venditori di siffatte margarite.
73:3578Maria: Siora Maria, de tola   si dice ancora, fra il popolo, per motteggio d'una femmina che sia magra, insulsa
73:3591Maron (far)   esser scoperti, smascherati in un'impresa, spesso non buona, che si voleva restasse segreta.
75:3678Menaressa   agguindolatrice, che forma la matassa sull'arcolajo o guindolo.
76:3747Messiar el la missia   si dice anche figuratamente riferendosi a persona che insista troppo sulle stesse idee o cose - v. masenar.
76:3748Missier   titolo che si dava ai Santi, al Doge, ai procuratori di S. Marco, al proprio padre, a persone degne di alto onore
76:3749Missier grando   o anche semplicemente missier era il “capo bargello„ o “capitan grande„ capo dei birri che in origine dev'essere stato un personaggio illustre nell'ordine dei cittadini
77:3774Molar: molarse   parlando di terreno che cede, ammollarsi, franare.
77:3789Molinelo - (far tria a)   diciamo nel giuoco della tavola a mulino (v. tria) quando le pedine, o tavolette di uno dei due giuocatori sono impostate in modo che ad ogni mossa si compone la tria, onde l'avversario perde ogni volta una pedina, e quindi, senza riparo la partita
77:3792Molo   (sost.) - con significato generico - riparo di grossa muraglia che si fa ai porti contro l'impeto del mare - con signif. locale: quel tratto della nostra Riva degli Schiavoni, in fondo alla Piazzetta che va dal giardinetto reale al ponte della paglia
77:3799Molomo: Sior Momoleto dale vogie   si dice specialmente dei ragazzi che hanno ed esprimono voglie di frequente.
78:3811Montar: presto la ghe monta e presto la ghe passa   acqua che corre non macina più
78:3832Moro   (pesce) specie di raia che può talvolta raggiungere il peso di 70 chilogrammi.
78:3837Morter   Chiamasi volgarmente la vecia del morter la nota scultura rappresentante una vecchia che affacciandosi alla finestra urta e fa cadere sulla strada un mortaio (43).
79:3850Mozza   umile barca tozza che serviva a traghettare.
79:3876Murazzi   muraglioni di macigni fatti erigere dalla Repubblica veneta lungo una gran parte del litorale che da Pellestrina si estende fino al di di Chioggia per tenere riparate le lagune dall'azione del mare.
79:3889Museto salsicciotto   specie di salame che per lo più si mangia lessato.
80:3912Nanarela   suol dirsi di donna che nel camminare imita l'anitra: quasi anitrella.
81:3948Navesela   navicella; piccolo stromento per lavoro a rete; recipiente per incenso usato nelle cerimonie religiose; orna- mento che le donne di qualche contado portano agli orecchi.
81:3950Nembaizza   uragano, tempesta orribile: dicesi anche per - nembo imminente o cielo infruscato e tonante che minaccia la tempesta
81:3951Nembaizza: Se ingropa una nembaizza   maniera metaforica che vale: il tempo comincia a rabbuffarsi - minaccia una tempesta, si avvicina un uragano.
81:3954Nena: dopo che l'ho a nena no l'ho più visto   maniera popolare che vale: non lo vidi mai in vita mia, non lo conosco
81:3955Nena: E quei dela Nena?   e gli anni della balia? È questa la domanda che si rivolge in tono di scherzo a chi vuol nascondere un'età molto superiore a quella dichiarata.
81:3966Niar: niaro   uovo che si lascia persegno nel nido delle galline.
82:3993O   lettera vocale dell'alfabeto che presa in forza di sostantivo è mascolino
83:4043Olivo benedeto   palmizio che si distribuisce in piccoli rami la settimana santa.
83:4046Ombra: esser l'ombra de Nino   rifer. ad importuno che si caccia sempre tra i piedi.
84:4082Orbo: quel che çerca l'orbo   quel che appunto si desiderava, si voleva
84:4130Osela   specie di medaglia d'argento del valore di soldi 32 ½ - lire 3 e soldi 18 veneti (poi aumento di valore) che sotto la Repubblica veneta si, distribuivano nel giorno di S. Barbara dal doge a tutti i patrizii che avevano voto nel Maggior Consiglio; il doge A. Grimani la sostituì al dono di uccelli uccisi a caccia
85:4151Ossocollo   specie di salsiccione che mangiasi crudo a fette, fatto di carne porcina.
85:4181Palagremo   (che suona paragremium) - paralembo: specie di grembiule che i bottegai ed i guatteri portono al davanti, allacciato alla cintura, per difendere i panni.
86:4190Palo (restar al)   si dice di donna che non piglia marito
86:4202Pàmpano   viticcio, capriuolo (tralcio di viti che si avviticchia inanellandosi) - pampino
87:4238Pandolo   confortino; specie di pasta dolce o biscottino intriso di burro e zucchero, di forma oblunga che si inzuppa nel caffè, latte ecc.
87:4241Panela da viscio   paniuzza; fuscelletto impaniato che si adatta su vergelli (vergoni) per pigliare gli uccelli.
87:4250Pantasso   entragno, feccia: cibo non ancora digerito che trovasi negli intestini
87:4262Papafigo   (termine marinaresco) - gabbiozzo (l'albero che porta la gabbia e la vela dell albero di gabbia).
88:4280Parada   l'atto del tragittare da un canale all'altro da parte del gondoliere e il prezzo che ne riceve.
88:4283Parangon   drappo di seta - denominazione d'una calle di Venezia - Rialto dove si fabbricavan codeste stoffe che per la loro finezza e perfezione si chiamavano appunto di paragone.
88:4308Passagia   chiudenda; quella chiusa che si fa negli orti, o riparo con siepe.
88:4314Passarin: far un passarin   (giuoco) fare una passata, cioè arrischiare di rispondere con una carta inferiore che potrebbe essere presa da altra superiore
89:4324Patacheo   vivanda grossolana che si vende ancora a Burano, e a Chioggia, composta di farina, mele, noci e mandorle.
89:4325Patacon   grossa moneta di rame href=spiegazioni.php#Note48>(48) - macchia d'olio o di grasso che sia in un vestito o simile (ital. - frittella).
89:4332Patela dele braghesse   toppa, parte della brachetta - pendolina che copre lo sparato della parte anteriore.
89:4346Peater   chiattaiuolo, o barcaiuolo che voga in piatta e il proprietario di questa.
89:4352Pegola: de che pegola!   di che pezza; di quale portata!
90:4379Peneto (zucaro)   zucchero pennito ritenuto un emolliente per la laringe, che si vendeva fino a pochi anni fa nelle drogherie.
90:4384Penoti   pelurie - le prime penne che mettono gli uccelli.
90:4386Peocéra: se ga roto la peocéra   modo volg. rifer: ad un avaro che ad un tratto si mostra generoso.
90:4413Peroli   (sorta d'orecchini che portano le donne di contado) - campanelle
91:4457Petar: petevelo!   (modo volgare) tenetevelo per voi, non so che farne!
92:4468Petola id. de lana   palmello; lana bioccolata e corta, che s'ammonta nei denti del pettine, quando si fa lo stame
92:4481Petorina   pezzo di terreno che in laguna sporge dalle barene.
92:4496Piaga de Piero pinzon   piaga che si guarisce colla saliva.
93:4550Pieta: pietina   orlo (punta sopra una tela che si ripiega)
93:4556Pignol: pignoleti (far i)   far pepe o pizzo: accozzare insieme tutti i cinque polpastrelli, cioè le estremità delle dita, il che si fa per giuoco o per attenuare una sensazione di freddo soffiando sulle dita stesse.
93:4560Pimpirimpara - (polvere de)   polvere immaginaria che i saltimbanchi e giuocolieri fingevano nascondesse un segreto.
94:4574Piriar   scomettere a favore più d'un giuocatore o d'una combinazione di giuoco che d'altri.
94:4613Pola   pollone, polloncello, tallo, rampollo o ramicello che mettono gli alberi, che si può riporre o ripiantare.
94:4617Polegia   pulena: fig. umana o d bestia, che si mette scolpita sopra il tagliamare in una nave o bastimento.
95:4633Pomo: I xe un pomo spartio   (rif: a due persone che molto si somigliano) - son due goccie da non perdere nulla.
95:4661Pontar el remo   termine usato dai barcajuoli per indicare il movimento che questi tanno collo scopo di mandare avanti una barca spingendo colla pundel remo sul fondo del canale o fiume; ciò essi fanno quando non v'è acqua bastante per vogare, o quando la barca è molto grossa e l'acqua non troppo profonda permette che così possa farsi.
96:4676Ponto   punto, segno, termine, estremità. - Quel brevissimo spazio che occupa il cucito, che si fa in una tirata d'ago e si distingue in:
96:4696Portà   (agg.) per - inclinato disposto verso una cosa che ha tendenza a...
96:4697Porta dela Carta   porta del palazzo ducale, così chiamata perchè di fianco all'ingresso erano collocati alquanti cancelli o scrivanie per uso dei così detti balotini che scrivevano consigli e tuttociò che riguardava il servizio dei reggimenti.
97:4727Prete: El prete che procura per el zago   a bere al prete, che il chierico ha sete.
97:4731Promission ducal   il complesso delle leggi che frenavano l'autorità del doge.
98:4802Racola: Che racola!   Che faccenda! - Che bagatella! - oppure: che ciarliero!
99:4850Rasa   raggia o resina che si ottiene dalle incisioni fatte sulla scorza di varie specie di pini
100:4863Rassada   Dicesi da noi per ischerzo all'ultimo dei figli nati in gran numero, od a fanciullo pretensionoso che si voglia mortificare anche scherzando.
100:4865Rassarola   raspa, radimadia, trusmento di ferro col quale si raschia la pasta che rimane appiccicata alla madia.
100:4868Ratina   panno accotonato o saie rovescie: pannolano che ha il pelo arricciato con ricciolini quasi staccati l'uno dall'altro.
100:4879Rebalta   ribalta - strumento o sportello che apre e chiude la botola.
100:4884Rebater   grilletto o linguetta metallica (detta anche piombè) che, stuzzicata, manda il suono
100:4886Rebecar   rimbeccare o rimbeccarsi; si usa quando parlasi di due persone che garriscano fra di loro - bisticciarsi; (fig.) bezzicarsi.
100:4891Rebondolar   accartocciarsi o incartocciarsi (dicesi dell'orlo delle vesti corte o sottane che si avvolge a guisa di cartoccio o di rotolo e che impaccio.
100:4892Reboto   forte di suola; pezzo di cuoio che si mette dentro e fuori dalla parte posteriore dello stivale dove si ferma lo sprone.
101:4893Rebufo   specie di piccolo o minuto lavoro d'intaglio che si fa all'estremità d'un angolo per renderlo meno acuto.
101:4914Recioni   gonfiezza delle parotidi che si manifesta talvolta nell'uomo e nel cavallo.
101:4924Redurse su un ponte   ridursi alla miseria, all'accattonaggio che, a Venezia, per lo più si esercita dai ponti.
102:4950Re Magi   Cosi s'indicano a Venezia le tre statue di legno che per otto giorni, dal Giovedì dell'Ascensione, ad ogni ora girano intorno alla Madonna della torre dell'orologio
102:4951Re Magi: el me par un remagio   si dice di un semplicione duro, impalato, che non proferisce parola - v. anche Alipio.
102:4967Render: l'è pan che se rende   quel che è fatto è reso.
102:4974Resbogo o risbogo: Vegnir una cosa de risbogo   venir di sovvallo - si dice di cosa che viene senza spesa, e per lo più da godersi in brigata; dicesi ancora per indicare cosa che viene da via obliqua od equivoca.
103:5015Riva   così si denomina a Venezia quella scalinata che dal margine d'una fondamenta porta al canale; riva si dice anche ad un tratto di alcune fondamente lungo il canale, come : Riva dei Sciaoni, del vin, del carbon, ecc.
104:5047Ronchizar o ronfar: el ronchiza ch'el par un violon   ruzza che pare un ghiro, un orso.
104:5054Rosada   rugiada; guazza - umor acqueo, che cade la notte e sull'alba dal cielo nei tempi sereni della stagione temperata e della calda - v. anche brósa
104:5064Rosegoto   torso o torsolo che rimane di alcune frutta dopo d'aver intorno levata la polpa
104:5072Rosta   (coll'o largo) steccaja, pescaja, riparo o sostegno che si fa nei fiumi per rivolgere il corso delle acque a molini od a simili edifizii
104:5075Rosto: Questo xe un bon rosto!   (fig.) questo è un inganno, una truffa, una giunteria: una persona o cosa che non alcun vantaggio.
105:5081Rucola   Nel parlar fam. fig. agg. a donna che si presta come intermediaria in avventure di facili amori.
105:5084Rumar   grufolare; prop. il ruzzolare o ruspare che fanno i porci col grifo e l'alzarlo e spingerlo innanzi grugnendo
106:5115Saco de bóte (coll'o aperto)   (fig.) dicesi di uomo vile che si lascia bastonare - carnaiuolo da pesca; calamita delle bastonate
106:5116Saco de ossi   ossaccia senza polpe; triste fascio d'ossa (dicesi per ischerno, di persona soverchiamente magra, o di cosa che è ridotta senza alcun valore o sostanza.
106:5145San Marco   (per forza) - modo di dire veneziano, riferendosi a cosa che si è costretti a fare.
107:5156Santo: Santi novi cassa i veci   s'adora il sole che nasce
107:5160Santolo: varda el santolo o varda l'oseleto   maniere che tendono allo stesso fine di allettare i bimbi e fanciulli, richiamando la loro attenzione verso qualche punto.
107:5168Saraca   pesce di mare che si conserva come le aringhe
108:5199Savii   Erano i principali magistrati che tenevano conferenze giornaliere (V. Consulta) che nel tempo delle vacanze esercitavano l'ufficio dei senatori - Altri Savii avevano attribuzioni diverse.
108:5210Sbalà   Abbiamo pure in ital. il participio passato del verbo sballare che può riferirsi anche al giuocatore quando, perde per avere passato i punti stabiliti, per termine di giuoco.
108:5236Sbater: la ghe sbate   modo di dire volgare per accennare a persona che ha fame.
109:5261Sbiego o camufo sbiego   (sost.) - pezzo di stoffa qualunque, tagliato in sbieco, raddoppiato e disteso, cucito nella parte superiore, a pie' d'un abito: se questo pezzo è più largo, non doppio e cucito anche nella parte inferiore si chiama pedana: la qual parola, oltre ad altri significati, ha quello che in italiano corrisponde a «rinforzo di panno o di stoffa più ordinaria, che le donne mettono in fondo ai vestiti dalla parte di dentro».
109:5263Sbocalon   sboccato, che ride sgangheratamente per futili motivi.
109:5270Sbraghessar   padroneggiare, portare i calzoni (dicesi di donna che comanda all'uomo o come un uomo) - operare con petulanza.
109:5272Sbragiar   sbraitare, far chiasso come un cane che abbaia.
110:5320Scabeli   armadini che si tengono ai due lati del letto più vicini al guanciale.
111:5325Scafa   pila dell'acquaio; propriam. quella pietra quadrangolare incavata intorno ai lati, sulla quale si rigovernano le stoviglie ed i vasi della cucina :detta pila è sormontata da un lato dal scolaor o colaor - scolatoio o colatoio: palchetto pendente su cui si pongono i piatti od altro ad asciugare; l'una e l'altro formano el secier che, secondo alcuni, corrisponde al solo scolaor
111:5329Scafa da proa   cassa da cubie, specie di riparo dalla parte di prua per ricevere le ondate che entrano per le cubie.
111:5332Spagioto   specie di gobio (gobius maculatus) che però non su pera mai la lunghezza di un pollice e mezzo.
112:5379Scapinante   inserviente del cursore, dell'usciere, che cammini molto guadagnando poco e prestando umili servigi.
113:5414Scartin   scarto; le dodici carte che non fanno giuoco, oltre le quaranta.
113:5420Scataron   torso o torsolo (che rimane da frutti od erbaggi che si mondano).
114:5468S-cieson (57)   bertuccione, bertuccia in zoccoli; famil, è detto ad un uomo che abbia capigliatura abbondante ed arruffata in modo da apparire brutto e ridicolo.
115:5512Scondariole: zogar ale scondariole o a chi se vede, o a capanniscondere   gioco fanciullesco in cui uno si mette col capo in grembo ad un altro che gli tura gli occhi (e ciò si dice star sotto) ovvero si apparta in altro modo, mentre i compagni di gioco si vanno a nascondere, poi con un grido gli danno il segno affinchè possa andarli a cercare. - Dicesi fare anche a rimpiatterello o a rimpiattino.
115:5532Scorezon, a   dicesi di persona dappoco e vana che si dell'aria, che vuol darsi autorità.
116:5566Scozzon   quegli che comincia a cavalcare un cavallo non ancora avvezzo al freno.
116:5574Scricolar: pan che scricola   pane che scroscia.
118:5689Sesto: Che bel sesto!   (iron.) - Che sgarbato! Che sgraziato! Bel modo!
119:5705Sfogio: el ga un per de sfogi!   si dice scherzevolmente d'uno che ha piedi molto grandi e piatti.
120:5798Si: me par de   mi sembra che si
121:5817Siestu benedeto!   Che tu sia benedetto.
121:5819Sievolo: arzentin   cefalo novello che conserva un bell'argento
121:5820Sievolo: da comagna o da zatara   cefalo che si piglia nella laguna con rete di sottilissimo lino: si dice da comagna perchè lo si pesca quando è in pastura (co 'l magna)
121:5821Sievolo: da bon o da rio   cefalo di buono o di cattivo budello, cioè che ha digerito o no il suo pasto
121:5822Sievolo: bodolo o bodoleto   cefaletto che noa oltrepassa un anno: ha la testa acuminata
121:5825Sievolo: boseghin   cefalo d'un anno, ma di forma più grossa e più corta del caostelo, con testa rassomigliante a questo; ha una lista nericcia che va dalla testa alla coda, lungo il dorso
121:5827Sievolo: lotreganiolo   cefalo di varietà diversa dal botolo e che di un mese circa lo oltrepassa di grandezza
122:5853Sinquantar - o çinquantar   voce che sarebbe derivata - da - cinguettare ossia ciarlare stucchevolmente
122:5854Sinquantar   ma significa più comunemente andar cercando con cura ciò che non si trova; da ciò il motto interrogativo: “cossa andeu sinquantando?„ - a che vi date briga di parlare, di fare, senza possibile risultato?
122:5859Sioreto   benestante: iron. - che si l'aria del signore.
122:5872Slambricio   striscia mal fatta o mal tagliata o non buona, di carne che sia piena di nervi od ossa.
122:5882Slargar: slargarse dala riva   scostarsi dalla riva, spingersi al largo - fig. far più che non si suole.
123:5940Soler o solaro   solajo, piano orizzontale che serve di palco fra due appartamenti.
124:5962Soran o soranelo   bue giovane che ha più d'un anno.
124:5969Sorbola: Che sorbola!   Che bazza!
124:5973Sorze   sorcio; topo casalino: non è il mus rattus come vorrebbe il Boerio, che ha dimensioni assai maggiori, ma il mus musculus.
124:5993Spalari dele livree   spallaccio; ornamento che pende dalle spalle dei servi
125:6042Spesseghin   che acciapina, affretta il suo lavoro.
125:6044Spetar: speta mi!   Vedrai cio che farò!
128:6174Staza   staggio - bastone che regge le reti da uccellare.
128:6185Stoco (far un)   dare lo scrocchio, ciò che si fa dando trista mercanzia a credenza e ripigliandola con pochissimo.
128:6202Stomegoso   (agg.) che ispira avversione o ripugnanza; stomacoso - smorfioso.
129:6221Strafaroso   (agg.) dicesi di persona che esagera la sua operosità e il modo di dimostrarla.
129:6261Strazza: esser fora dele strazze   essere fuori dalle fasce; dicesi, di bambino che è uscito dal tempo in cui viene fasciato
130:6280Strolegar: strolegarse i capeli, e vestiti   caricarsi di ornamenti che non si confanno.
133:6416Taca: sospeti che no taca o: no la taca   sospetti che non hanno valore, infondati
133:6427Tachente   agg.: a materia viscosa - fig.: rifer. a persona che con facilità impegna chi non ne ha voglia in discorsi e questioni.
133:6443Tacomaco   taccamacca: specie di cerotto medicinale che si appicca fortemente a qualche parte muscolare del corpo.
134:6468Bò: lai de dentro   e cioè il lato del coscione che riesce alla parte interna ossia a quella non esposta alla luce
134:6471Bò: nombolo   lombata, parte che contiene i lombi o uno dei lombi
134:6483Bò: bonigolo   ombelico e tutta la parte carnosa che lo circonda
134:6487Bò: schena (e fondo de)   l'unione delle vertebre che compongono la schiena della bestia da macello
134:6493Bò: modegal o colo   parte carnosa che unisce la testa col busto e che termina col fondo de schena, ossia coll'unione delle vertebre della schiena.
135:6543Taser: meter in taser   abbuiare, far che non se ne parli più; farla finita
136:6554Tato   scioccherello, che bamboleggia
136:6559Tavela   mezzana, per ammattonare i pavimenti; pianella che si adopera nei coperti.
137:6617Teragio   terraglio o terrapieno - Strada regia che conduce da Mestre a Treviso.
137:6624Terza (campana de)   tocco, ad ora varia che invitava i magistrati a seduta; ora si suona alle nove del mattino dalla torre di S. Marco.
137:6636Testa: no saver dove bater la testa   non sapere dove dar di capo, a quale partito appigliarsi, a che santo votarsi.
138:6663Tirar (o magnar) carne de colo   allungare il collo: si riferisce all'amante che attende a lungo l'affacciarsi della donna amata alla finestra
138:6692Tocar de quei   (modo famigliare) - somigliare a quelli che
139:6715Tofete   lo stesso che tunfete.
139:6733Tolè suso!   raccogliete! - fig.: raccogliete ora ciò che vi spetta, che meritate!
140:6770Tor: torlo come che la vien   prendere quello che viene; prendere il mondo come capita
141:6822Tremariola   tremolio, tremor, tremarella - parletico, ossia quel tremore che hanno i vecchi nel capo e nelle mani, spesso più continuato ma meno intenso del tremore
141:6841Triper   ventraiuolo, che lava o vende le trippe o ventri.
141:6849Tronco   agg. che si aggiunge a partic. o sostant. - p. e.: imbriago tronco - fradicio
142:6860Turco: esser come un turco ala predica   non capir nulla di ciò che altri dicono.
143:6909Valesana   giacca usata dai cacciatori di valle del nostro Estuario e da alcuni barcaiuoli - imbarcazione leggera (sandalo) che si voga da uno solo, a due remi incrociati, specialmente dai pescatori di Burano e in generale dai valligiani e da ciò: vogar ala valesana, ala buranela.
143:6912Valesin   porta valigia: così chiachiamati in qualche paese del basso veneto i procaccia che che vanno da un paese all'altro
143:6934Vardar: no farse vardar adrio   non dar da dire o da parlare di sè; non dar occasione che se ne parli
144:6941Varè, che gran cosse!   Guardate che meraviglia!
144:6947Varoter   pellicciaio, vaiaio, così detto da vaio, specie di pelle del vaio che è un animale simile allo scoiattolo (72).
145:7020Ventresini   così si chiamava una volta la ventresca - e anche oggi talvolta per ventresini de porco si intende quella falda di grasso e magro, con cotenna, che si estrae dalla pancia del maiale vicina al lardo; corrisponderebbe alla ventresca ossia alla pancia del tonno, nella parte più grassa o più morbida.
146:7037Verleto   barletto (strumento di ferro per tener fermo sul banco il legno che si lavora dagli intagliatori).
147:7087Vida latariol   femminella - quel ramicello che nasce dal fusto vecchio della vite.
147:7093Vin cargo de color   vino coperto, che abbonda di materia colorante
147:7095Vin che copa   che pela l'orso
147:7129Viver de aria   di sogni, non aver di che vivere
148:7142Vogia de laorar saltime adosso!   si dice di uno che non ha voglia di far nulla.
149:7188Zabalar   Da alcuni con questa parola s'indica non solo l'atto del tartagliare o balbettare, ma anche il camminare di chi ha le gambe storte e che perciò si chiama: sabalon.
149:7194Zago: El prete che procura per el bago   a bere al prete, che 'l chierico ha sete; si dice quando alcuno chiede per altrui ciò che vorrebbe per sè.
149:7203Zane   Zane è il cognome di famiglia patrizia veneziana, che fondò la Chiesa di S. M. M. Domini
149:7218Zapar: Par ch'el zapa sui vovi   sembra ch'ei calchi l'uova (dal modo incerto irresoluto di abbassar il piede camminando); par che abbia i piedi di piombo
151:7298Zoba: setimana dei tre zoba   settimana che non giungerà mai.
151:7304Zoco dela campana   cicogna; legno che bilica la campana
152:7345Zogia: morir cola zogia   significa: morire celibe o nubile; espressione derivata dall'uso di deporre sul cuscino che sta sopra la bara un diadema falso che indica come l'estinto racchiuso nel feretro non avesse contratto vincolo matrimoniale
152:7349Zogolo o ziogolo   zimbello formato da più uccelli legati per allettare gli uccelli che si vogliono prendere.
152:7352Zonciada   giuncata, felciata - latte rappreso che si mangia - cibo saporito, soave.

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