Pg:Rec | Venetian Dialect | | Standard Italian |
2:65 | A tochi e boconi | |
v. a boconi - ma più intensivo. |
4:154 | Amuer | |
chiamavasi il panno di seta massiccia, per lo più ondeggiato. |
7:332 | Asià (pesce) | |
specie di squalo ;plagiostoma ben noto. I più grandi si chiamano arquilà , le femmine grosse o pregne: smoche - porta lo stesso nome degli acanthias. |
7:368 | Avertaura dela camisa | |
sparato, per lo più anteriore, della camicia e delle vesti - scollo id. specialmente (per la donna). |
8:379 | Bacalà | |
baccalà , baccalare (asellus o nasello :gadus morhua) la cui qualità migliore chiamasi volgarmente ragno - Merluzzo o nasello (gadus merluccius) è un'altra specie di baccalà più piccolo proveniente dai mari del Nord, pure disseccato - Stochfis - stoccafisso o pesce bastone, così si chiamano la morhua e il gadus merluccius ora accennati. Oltre alle suddette due specie vengono pure preparati e mangiati sotto lo stesso nome i pesci detti da noi :lovo molo e mormora, raccolti in mari, dove si trovano di grandezza molto maggiore che da noi. - Bertagnin è un merluzzo di varia grandezza ma più di sovente piccolo, disseccato e salato. |
12:588 | Bel: farse belo | |
azziniarsi- mancar sul più belo - mancare nel miglior punto. |
13:636 | Bidone | |
secchia grande, quasi sempre di zinco destinata per lo più a contenere acqua o corazzata pel bucato. |
14:676 | Bocalina | |
vaso da notte più piccolo di forma ovoidale. |
16:776 | Bragagna | |
rete o paranzella della lunghezza di 2 metri e più - (de gagna). |
17:816 | Britola | |
piccolo coltello, per lo più adunco. |
17:828 | Broca: pagar sora la broca | |
pagar più del prezzo conveniente. |
18:879 | Bruschin | |
setolino, scopetto, spazzolino per lo più di setola. |
18:881 | Brusco | |
pustola, fignolo più grosso e più molesto del brufolo, può chiamarsi anche bitorzolo, foruncolo. |
19:926 | Burcielo | |
più piccolo della burciela e che serviva specialmente per trasporto di passeggieri tra Padova e Venezia. |
19:929 | Burcio e burcion | |
più piccolo della burciela, destinato allo stesso uso per trasporto di materiali. |
22:1040 | Cale | |
via stretta e più o meno lunga e corta. |
22:1050 | Caligo: El s'ha perso in tei caligo | |
egli è andato in dileguo; non lo si vede più: andò non si sa dove. |
27:1330 | Cassarola o cassariola | |
casseruola arnese di cucina concavo, per lo più di rame e col manico di ferro, con coperchio, usato generalmente per cuocervi pietanze in umido (Fanfani) v. tecia. |
28:1373 | Cavalo: esser el caval de Gonela | |
(aver più malanni del cavallo di Gonella) - esser acciaccoso, malaticcio |
32:1562 | Cola de pesce | |
ittiocolla o specie di colla che si estrae da alcune parti di varii pesci e più spesso dal colpesce e dallo storione |
33:1623 | Consegio dei diese | |
composto di 10 senatori e 10 consiglieri, sotto la presidenza del doge: trattavano materie importantissime di stato ed i più gravi casi criminali. |
39:1910 | Dar id. a una cosa | |
mettersi con fervore intorno ad una cosa, affaccendarvisi intorno, rendere, più intenso e rapido il lavoro |
39:1925 | Deboto | |
fra poco; più tardi - quasi, quasi; per poco. |
40:1979 | Desbonigolarse | |
scingersi, sfibbiarsi, sbellicarsi, contorcersi, dimenarsi - anche affaticarsi il più possibile. |
42:2119 | Dito: l'è un dito | |
è un'idea invalsa, un'opinione che corre, un modo di dire (affermazione recisa del nostro popolo quando non può spiegarsi di più) |
46:2266 | Far da Zane e da - buratin | |
far un pò di tutto, servire in più modi; servir di cappa e di mantello |
47:2342 | Fenestrer | |
finestraio o che fa le finestre o vetraio - La voce verer (o consafinestre) è ormai antiquata, non più usata, registrata dal Boerio, e corrispondeva a vetraio ossia a ohi fa e vende oggetti di vetro, a chi vende o rimette i vetri alle finestre e simili. |
50:2500 | Formager | |
formaggiaio. Vende più specialmente ogni qualità di formaggio, ma anche salami, prosciutto, acciughe ed è quasi un'altro biavarol - v. biavarol e luganegher. |
51:2557 | Frascon | |
(usato ora sempre più raramente) - sfrontato, ardito. |
53:2655 | Galion gallone o galeone (31). | |
Pare un accrescitivo di galea corrisponderebbe a galeazza, la qual ultima ha tono dispregiativo forse perchè lavorata più rozzamente o destinata, per altre ragioni a servizii più comuni. |
56:2811 | Goto | |
bicchiere di corpo più grande dell'ordinario, detto anche gotto |
57:2823 | Granzio o granzo | |
(sostant.) - granchio - Con questo nome nel nostro dialetto s'indicano soltanto alcune specie di granchi di mare: però i pescatori intendono una specie di granchio marino a coda conosciuto da Linneo col nome di cancer moenas; così sonò indicati il maschio e la femmina, ma più di frequente il maschio solo, dannosi alla femmina di questa specie il nome di masaneta (cancer rotundatus) |
57:2831 | Granziol | |
cruschello; la parte più grossa della farina di granoturco; cruscone dicesi la semola abburattata. |
61:3046 | Indretura | |
(più spec. fig.) - furberia. |
63:3117 | Intortigiar | |
attorcigliare, intortigliare indica più specialmente l'attorcersi del corpo umano sovra sè stesso. (Fanfani) |
63:3143 | Inzacolarse | |
inzaccherarsi, impilaccherarsi. L'altro signif; di accingignare o succignare non è più in uso. |
64:3174 | Lama snodada | |
mastietto: è composto di uno o più anelli e d'un arpione incastrato in essi, per tenere congiunte le parti di qualche arnese che s'abbiano a ripiegare e volgere l'una sopra l'altra. |
64:3178 | Lanzardo (scomber colias) | |
scombero più grande V. scombro |
64:3196 | Lasagna o lasagnon | |
nel signif. di bietolone o scipido, id. come in ital. per di più V. trombon. |
67:3317 | Lista (di Spagna) | |
era così detto il tratto, di strada più vicino al palazzo dell'ambasciatore di Spagna |
68:3385 | Macaroni | |
In italiano «maccheroni» corrisponde invece alla pasta di farina di grano distesa sottilmente in falde o strisce lunghe, accartocciata e cotta nell'acqua. I più chiamano maccheroni i cannonciotti di mezzana grandezza che noi denominiamo caneloni se più lunghi, subioti se più corti |
71:3503 | Manego: ghe vol el soramanego | |
manca il più, ciò che più importa; occorre il meglio |
72:3522 | Manizzete | |
guanti senza dita o mezzi guanti (per lo più di filo o di seta) |
72:3529 | Manuchi | |
biscottini lunghi, intrisi con burro e zucchero, di uso speciale a Venezia, più grossi dei baicoli v. baicolo. |
74:3630 | Mastela | |
conca di legno fatta a doghe e cerchiata, poco più alta e profonda d'un catino |
77:3787 | Molin - da una, da do, da tre rode | |
mulino d'un palmento, di due di tre palmenti, quando ha una o più macine |
78:3811 | Montar: presto la ghe monta e presto la ghe passa | |
acqua che corre non macina più |
79:3889 | Museto salsicciotto | |
specie di salame che per lo più si mangia lessato. |
81:3979 | Nosa: esser pien de nose o de cuche | |
aver più debiti della lepre. |
85:4163 | Pacioto o pacion | |
pacchierotto; paffuto (dicesi per lo più di giovinetto grasso e rubicondo) pacchione. |
86:4221 | Pan tegnazzo o vecio | |
(cotto da più di un giorno e divenuto piuttosto duro) |
86:4230 | Pana | |
crema, fior di latte; la parte più grassa del latte, dibattuta, leva in capo e si trasforma a guisa di neve: si chiama panna specialmente a Venezia ed a Firenze. |
87:4248 | Pantalon | |
Maschera veneziana rappresentante un mercante veneziano onesto, ma bonario e quindi preso talvolta di mira dagli ingannatori. Ne derivò il modo di dire molto diffuso: paga pantalon - paga il più minchione; o anche: paga il popolo perchè questo, troppo spesso, paga, tace e si rassegna |
87:4260 | Panza: panzeta de ton | |
sorra ;così chiamasi la carne della pancia del tonno, sia fresca, sia salata; quando è posta in salamoja dicesi: tarantela, la quale è più precisamente la parte del tonno sott'olio, tagliata fra la schiena e la pancetta |
90:4388 | Peota | |
barca a più remi, ora in disuso |
91:4440 | Pestrin | |
lattaio, lattivendolo o anche talvolta la: cascina. - Più propriamente al lattajo corrisponde il dialetto pestriner. |
94:4574 | Piriar | |
scomettere a favore più d'un giuocatore o d'una combinazione di giuoco che d'altri. |
98:4801 | Racola | |
ranella dagli alberi o raganella: specie di ranocchio di oolor verde, più piccolo della rana - raganella |
101:4924 | Redurse su un ponte | |
ridursi alla miseria, all'accattonaggio che, a Venezia, per lo più si esercita dai ponti. |
102:4971 | Repeton (far un) | |
inchino profondo - dicesi per lo più scherzosamente come : far i salameleche. |
102:4974 | Resbogo o risbogo: Vegnir una cosa de risbogo | |
venir di sovvallo - si dice di cosa che viene senza spesa, e per lo più da godersi in brigata; dicesi ancora per indicare cosa che viene da via obliqua od equivoca. |
106:5130 | Salizzada | |
vie più larghe di Venezia, prime ad essere lastricate (54). |
106:5150 | Sangue: giazzarse el sangue (no aver fià da parlar) | |
il sangue più non scorre, (dantesco “impietrare„). |
109:5249 | Sbozzolar | |
approfittare d'ogni più piccolo vantaggio o guadagno |
109:5261 | Sbiego o camufo sbiego | |
(sost.) - pezzo di stoffa qualunque, tagliato in sbieco, raddoppiato e disteso, cucito nella parte superiore, a pie' d'un abito: se questo pezzo è più largo, non doppio e cucito anche nella parte inferiore si chiama pedana: la qual parola, oltre ad altri significati, ha quello che in italiano corrisponde a «rinforzo di panno o di stoffa più ordinaria, che le donne mettono in fondo ai vestiti dalla parte di dentro». |
110:5320 | Scabeli | |
armadini che si tengono ai due lati del letto più vicini al guanciale. |
115:5542 | Scortegar - el peocio per cavarghe la pele | |
(volg.) - voler trarre guadagno dalle cose più vili e affatto prive di valore. |
121:5825 | Sievolo: boseghin | |
cefalo d'un anno, ma di forma più grossa e più corta del caostelo, con testa rassomigliante a questo; ha una lista nericcia che va dalla testa alla coda, lungo il dorso |
121:5828 | Sievolo: lotregan o dotregan | |
lo stesso pesce ora indicato (mugil auratus) di mesi sei circa, ditinto per rotondità di capo e per il color giallastro nell'albume dell'occhio; ha paglie più larghe e più liscie del botolo |
122:5854 | Sinquantar | |
ma significa più comunemente andar cercando con cura ciò che non si trova; da ciò il motto interrogativo: “cossa andeu sinquantando?„ - a che vi date briga di parlare, di fare, senza possibile risultato? |
122:5882 | Slargar: slargarse dala riva | |
scostarsi dalla riva, spingersi al largo - fig. far più che non si suole. |
123:5904 | Sludrar o sludrarse | |
(term. volg.) più intenso di: slapar e di slovar: mangiare smoderatamente, strippare. |
124:5962 | Soran o soranelo | |
bue giovane che ha più d'un anno. |
124:5990 | Spagheti | |
pasta da minestra, lunga come i vermicelli ma di questi un po' più grossa - v. anche macaroni. |
127:6131 | Stalia | |
nel senso di sosta o interruzione involontaria del lavoro (non perciò nel signific. it. più ristretto di “stallia„). |
134:6467 | Bò: lai sutilo | |
parte del quarto posteriore più vicino alla costata, (65), se vi è unita una lista di carne del ventre; quando il taglio è privo di due liste si chiama: tagio da rosbiff o da rosbraff |
135:6508 | Vedelo: muscolo davanti | |
parte muscolare più prossima al garretto o ginocchio anteriore |
135:6513 | Tambascar | |
brontolare, garrire, taroccare - non più usato nel signif. di: rovistare, frugare. |
135:6543 | Taser: meter in taser | |
abbuiare, far che non se ne parli più; farla finita |
141:6822 | Tremariola | |
tremolio, tremor, tremarella - parletico, ossia quel tremore che hanno i vecchi nel capo e nelle mani, spesso più continuato ma meno intenso del tremore |
145:7011 | Vento garbinazzo | |
libeccio più forte e prolungato |
145:7020 | Ventresini | |
così si chiamava una volta la ventresca - e anche oggi talvolta per ventresini de porco si intende quella falda di grasso e magro, con cotenna, che si estrae dalla pancia del maiale vicina al lardo; corrisponderebbe alla ventresca ossia alla pancia del tonno, nella parte più grassa o più morbida. |
146:7064 | Verzer: el cria, el ziga ch'el se verze | |
grida a più non posso, quanto n'ha nella gola. |
149:7202 | Zane: bussolà del Zane | |
ciambella speciale, col buco, usata fino a pochi anni fa, così chiamata forse dal nome o dal cognome di qualche ciambellaio più noto. |
149:7221 | Zara | |
nel signif. di: giara, orcio, urna; vaso grande di terra cotta, inverniciato al di dentro, per lo più da tener acqua od olio. |
150:7242 | Zemelo | |
gemello (forma dialettale più antica: zimolo da cui si ebbe il cognome di famiglie tuttora viventi. |
152:7349 | Zogolo o ziogolo | |
zimbello formato da più uccelli legati per allettare gli uccelli che si vogliono prendere. |